Formazione continua e mirata alle tematiche dell’immigrazione. E’ quanto chiedono i funzionari pubblici impegnati sul campo, secondo una ricerca realizzata dal Formez, l’istituto italiano di formazione e assistenza tecnica per le pubbliche amministrazioni, in collaborazione con l’Istituto di ricerca Piepoli, la società specializzata ’Stranieri d’Italia’ e il ministero della Funzione Pubblica. In Italia, infatti, vivono 2,8 milioni immigrati regolari, che rappresentano il 6% del Pil. “Il fenomeno - ha detto Carlo Flamment, presidente del Formez - si sta sviluppando vigorosamente e rappresenta una necessità su cui porre attenzione in un percorso di questa nostra nuova Italia multietnica. Da qui nasce l’esigenza per le pubbliche amministrazioni - ha spiegato il presidente - di formare operatori in grado di dare risposte concrete sia all’immigrato che aspira a inserirsi in modo completo nel sistema italiano, sia al cittadino o all’impresa che entra in contatto con lo straniero per motivi di lavoro”. Nell’ambito dell’iniziativa ‘Formazione continua dei funzionari della pubblica amministrazione addetti ai servizi agli immigrati”, il Formez sta proponendo già da qualche mese un servizio di tutoraggio personalizzato, fruibile per telefono o posta elettronica. Un’equipe specializzata è disponibile per approfondire argomenti specifici e fornire indicazioni utili a garantire ai dipendenti prestazioni rapide ed efficaci verso l’utenza straniera. Sono già stati contattati circa 2.000 uffici pubblici che operano nel settore dell’immigrazione, dei quali oltre 330 sono gli accreditati al servizio offerto dal Formez. Dalla ricerca, inoltre, emerge che la maggioranza degli intervistati ritiene sostanzialmente positivo l’atteggiamento degli italiani verso l’immigrato e riconosce un aumento dell’offerta dei servizi rispetto al passato, nonostante l’Italia sia ancora indietro rispetto agli altri Paesi europei. I principali problemi che emergono sono di tipo culturale (conoscenza della lingua il 46% e cultura il 24%) e tecnico (conoscenza di normative il 18% e complessità delle procedure per il 28%). Da qui, dunque, la necessità dei funzionari di ricevere maggiore formazione: il 66% vorrebbe incrementare l’apprendimento continuo, mentre il 26% chiede di essere formato in maniera mirata alle tematiche dell’immigrazione. Per il 46% degli operatori della P.a., gli uffici pubblici non riescono a soddisfare totalmente le domande di servizi da parte degli immigrati. Ciò e dovuto principalmente alle scarse risorse economiche (30%) e dall’eccessiva burocrazia che fa accumulare il numero delle richieste (26%). Tra le difficoltà maggiori che gli immigrati riscontrano nella relazione con gli uffici della P.a., incompletezza delle informazioni da parte degli operatori (30%) e complessità delle procedure amministrative (28%), poca disponibilità degli operatori (27%). Le azioni che si dovrebbero intraprendere per migliorare il servizio offerto sono il ricorso ai mediatori culturali (48%), la creazione di sportelli polifunzionali dedicati agli immigrati (36%). FONTE LabItalia
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