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Al via progetti per mobilità internazionale e italiani all’estero
24/02/2006 NP-2824

Al via due progetti per favorire la mobilità internazionale dei lavoratori e per sostenere l’occupazione degli italiani all’estero.
Sono le due azioni promosse dal ministero del Welfare, con l’assistenza tecnica dell’agenzia governativa Italia Lavoro, presentate a Roma, nel corso di una conferenza stampa, alla presenza del ministro Roberto Maroni. All’incontro sono interventi, inoltre, per il ministero del Welfare, il sottosegretario Pasquale Viespoli, e i direttori generali per le Politiche per l’orientamento e la formazione, Vera Marincioni, e per l’Immigrazione, Giuseppe Maurizio Silveri, oltre al presidente e all’amministratore delegato di Italia Lavoro, Marco Sartori e Natale Forlani.
L’obiettivo dei due progetti è quello di migliorare la qualità dei servizi e l’integrazione dei processi di assistenza nell’internazionalizzazione del mercato del lavoro. Il primo, infatti, è finalizzato a qualificare la cooperazione tra le istituzioni e le strutture tecniche di paesi del Mediterraneo, dell’Est europeo e dell’Asia, per migliorare l’efficienza dei servizi per la mobilità internazionale dei lavoratori e per mettere a punto strumenti di formazione e selezione all’estero. Mentre la seconda iniziativa intende sviluppare un’azione sperimentale per rafforzare i servizi per la formazione e il lavoro degli italiani presenti in tre paesi dell’America Latina, favorendo una maggiore integrazione con il mercato del lavoro italiano.
I progetti promossi dal ministero del Welfare si inseriscono in un contesto, quello del mercato italiano, nel quale, nei prossimi 15 anni, la popolazione in età da lavoro calerà di 4,5 milioni di unità. E dove gli stranieri rappresentano già il 4,5% della popolazione totale, con picchi che in alcuni settori arrivano al 40% della nuova occupazione. Da qui la crescente necessità di manodopera immigrata, ma anche di migliorare e qualificare la programmazione dei flussi, di contrastare gli ingressi clandestini di sviluppare strumenti, servizi e reti di accompagnamento al lavoro.
“Questi progetti smentiscono chi definisce la legge Bossi-Fini e la politica governativa come ’pregiudizievole’ e ’punitiva’ rispetto all’ingresso di immigrati, persino dai paesi del Maghreb, dove si è scatenata la polemica nelle ultime settimane. E sono strumenti che garantiscono un’immigrazione di qualità”. Così il ministro del Welfare, Roberto Maroni, ha commentato i progetti. “Il principio - ha ribadito - è quello della libertà di ingresso e di insediamento in Italia per tutti, a certe condizioni, che tra l’altro facilitano l’integrazione degli stranieri nel nostro paese.
Gli obiettivi di questi progetti - ha spiegato Maroni - vanno proprio in questa direzione, favorendo la formazione e la selezione nei Paesi di origine attraverso una rete di operatori all’estero. L’integrazione, infatti, affinché sia vera, deve svilupparsi attraverso il mondo del lavoro ma anche fuori di esso, altrimenti si è integrati a fasi alterne. Gli strumenti ci sono - ha sottolineato - e sono quelli offerti dalla legge Bossi-Fini e dalla Biagi, che cominciano a essere attuati grazie alla forte spinta da parte del ministero del Welfare e di Italia Lavoro. Bisogna vincere, infatti, la pigrizia mentale di realizzare accordi e organizzare la presenza degli operatori nei paesi di origine. Con benefici che sono chiari a tutti”.
“Sono due progetti di grande importanza”, ha affermato il sottosegretario al Welfare, Pasquale Viespoli.
“In queste settimane - ha ricordato - abbiamo presentato più progetti promossi dal ministero del Welfare, che sono coerentemente legati all’impostazione politica del governo, che è quella di promuovere la formazione come accompagnamento ai processi di riforma del paese.
Ed è arrivato il momento - ha sottolineato Viespoli - di porre questo tema in sede europea”.
FONTE LabItalia

smile99

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