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Ricerca e Innovazione in Puglia: quale futuro per il settore agro-alimentare pugliese
01/03/2006 NP-2830

Consolidare la filiera agroalimentare ponendo più attenzione alle attività di trasformazione e di commercializzazione, sviluppare e promuovere le produzioni tipiche, aggregare le piccole e medie imprese agricole, favorire il ricambio generazionale in agricoltura, rendere il sistema agricolo più competitivo sui mercati nazionali ed internazionali: sono queste le sfide che affronta oggi sistema agroindustriale pugliese, alle soglie del varo della programmazione comunitaria 2007-2013 e del 7° Programma Quadro sulla ricerca e l’innovazione.
Ognuna di queste sfide è condizionata trasversalmente dalla capacità del settore di cogliere le opportunità offerte dall’intensificarsi della ricerca e dell’innovazione nel campo agroalimentare.
Di questi temi si è discusso nel convegno di lunedì 27 febbraio su “Ricerca e Innovazione in Puglia: quale futuro per il settore agro-alimentare pugliese”, organizzato dall’ARTI, l’agenzia regionale per la tecnologia e l’innovazione, l’Innovation Relay Centre IRIDE e l’Euro Info Centre Puglia.
Nella sessione dedicata alle politiche a sostegno del settore, coordinata dal prof. Sandro Del Nobile per l’ARTI, l’europarlamentare Vittorio Prodi ha sottolineato l’importanza della messa a sistema delle risorse finanziarie previste dal 7° Programma Quadro con quelle dei fondi strutturali e quelle destinate dall’Unione Europea allo sviluppo rurale.
Tra le priorità tematiche individuate dal programma quadro, le politiche a sostegno di agricoltura, alimentazione e biotecnologie rivestono un’importanza crescente anche dal punto di vista budgetario. Nell’ambito di queste ultime, Enzo Lavarra ha evidenziato l’esigenza che vengano assicurate la promozione delle produzioni tipiche, il rilancio della politica agricola comunitaria (PAC) con riguardo soprattutto alla salvaguardia ambientale e la previsione di risorse destinate in via esclusiva alla ricerca.
Se questo è il quadro di riferimento comunitario, ulteriormente dettagliato da Valerio Abbrescia della Commissione UE (DR Ricerca) e da Renato Fa del Ministero dell’Università e della Ricerca, è a livello regionale che si gioca la partita dell’innovazione di prodotto, di processo e organizzativa del settore agroalimentare. Un settore la cui ossatura è costituita da PMI e che è quindi caratterizzato da una frammentazione poderale particolarmente evidente nel Mezzogiorno d’Italia. Massimiliano Schiralli dell’INEA ha tracciato un quadro delle singole regioni italiane, dal quale si evince come la ricerca in agricoltura si stia concentrando soprattutto sulle innovazioni di processo e a carattere prevalentemente agronomico.
Cosa accade in Puglia? L’assessore regionale alle risorse agricole, Enzo Russo, ha esposto le linee programmatiche del governo regionale in materia: supporto alla creazione d’impresa in agricoltura, anche attraverso agevolazioni all’accesso al credito; stimolo all’aggregazione in consorzi e allo sviluppo delle attività lungo tutta la filiera agroalimentare; attenzione alla salvaguardia ambientale; riconversione verso colture emergenti; utilizzo più intensivo delle biomasse nell’ambito di una politica energetica che privilegi fonti rinnovabili ed ecocompatibili.
La seconda sessione del convegno, coordinata da Marina Muserra dell’IRC IRIDE, ha illustrato, quindi, esperienze di cooperazione transnazionale e di trasferimento di buone pratiche. Facilitatori di questi processi sono strutture come gli Euro Info Centre – la cui attività di a supporto delle PMI è stata illustrata da Gloria Congedo dell’EIC Puglia – e . la rete europea degli Innovation Relay Centres (IRC), che ha il compito specifico di promuovere l’incontro tra domanda e offerta di tecnologia.
Delle esperienze di trasferimento tecnologico nel settore agroindustriale hanno discusso Roland Bourgeois della rete europea degli IRC, Marinetta D’Agostino del Cluster Agro Food ed Ozlem Yesil dell’IRC EGE (Turchia), Monica Misceo dell’IRC IRENE (che opera nello scambio di esperienze con il Cile). Cosimo Lacirignola, dal punto di vista privilegiato dell’Istituto Agronomico Mediterraneo, ha infine discusso di cooperazione transnazionale quale strumento concreto di integrazione tra i Paesi del bacino.
FONTE REGIONE PUGLIA

smile99

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