Via libera a Montecitorio alla conversione del decreto legge per il reimpiego di 3000 lavoratori in esubero, con 199 sì e 104 astenuti. Ecco che cosa prevede il testo e a chi si rivolge. Viene definito con Italia Lavoro un programma speciale di sostegno al reddito per i lavoratori ultracinquantenni mirato al loro reimpiego. Per accedere al provvedimento serve un accordo siglato tra azienda e sindacati da presentare al ministero del Welfare entro il 31 marzo prossimo. Entro il 15 aprile il ministero renderà nota la lista delle domande accettate. Si prevede un programma di protezione sociale con la piena mobilità per un periodo di 3 anni che diventano 4 per le aree sottoutilizzate, durante il quale i lavoratori godranno dei benefici della mobilità. I lavoratori saranno però accompagnati da una attività di ’tutoraggio’ alla ricerca di nuova occupazione articolato in un sistema di incentivi e disincentivi. Gli incentivi sono per quei lavoratori che dovessero trovare lavoro in questo periodo: se dovessero perderlo non per loro colpa, è loro consentito di rientrare nel programma di protezione per il periodo residuo. In caso di rifiuto da parte di un lavoratore inserito nel programma, cui viene offerto un lavoro con le caratteristiche previste dalla legge (mansione analoga alla precedente, con le stesse caratteristiche e alla stessa distanza dalla residenza), il lavoratore esce automaticamente dal sistema di protezione sociale. Dopo 3 o 4 anni dall’inizio del programma è prevista una verifica, con eventuale proroga di ulteriori 3 anni del regime di mobilità; in questo periodo il programma sarà completamente finanziato dalle imprese. Sono escluse le imprese in fallimento o che abbiano avviato procedure di vario tipo (legge Prodi, Marzano, etc).
Il periodo in cui i lavoratori espulsi possono far valere il diritto di precedenza di assunzione nel caso l’azienda dovesse ripristinare le posizioni cancellate viene portato a 2 anni. I contratti di solidarietà per le imprese senza la cassa integrazione guadagni vengono prorogati al 31 dicembre 2006. ITALIALAVORO
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