Al via il Piano formativo per il rilancio della competitività del settore tessile, abbigliamento e moda, che prevede azioni ad hoc rivolte non solo ai giovani che accedono ai percorsi di istruzione e formazione professionale e ai percorsi liceali, ma anche agli adulti già occupati attraverso un collegamento con la formazione continua.
L’iniziativa relativa al settore tessile sarà sostenuta dal ministero dell’Istruzione con un contributo di 7,8 mln di euro. Il Piano è stato avviato nell’ambito del protocollo d’intesa triennale sottoscritto dal Ministro dell’Istruzione, Letizia Moratti, dal sottosegretario al Lavoro, Pasquale Viespoli, dal vicepresidente di Confindustria per l’education, Gianfelice Rocca, dal vicepresidente dell’Associazione nazionale calzaturifici italiani (Anci), Vito Artioli, dai segretari confederali per le Politiche del lavoro di Cgil, Cisl, Uil, Fulvio Fammoni , Raffaele Bonanni, Carlo Fabio Canapa e dai segretari generali di Filtea-Cgil, Valeria Fedeli, Femca-Cisl, Sergio Spiller, Uilta-Uil, Pasquale Rossetti. “Questo accordo - ha spiegato il Ministro Moratti - ci permetterà di imprimere un nuovo impulso allo sviluppo del settore tessile, abbigliamento e moda, nel quale attualmente lavorano circa 543 mila persone in 68 mila aziende di grandi, medie e, soprattutto, piccole dimensioni, e contribuire così al superamento dell’attuale crisi strutturale del comparto. Gli obiettivi prioritari del Piano formativo sono infatti la qualificazione di giovani e adulti per favorire il trasferimento dell’innovazione tecnologica e dei risultati della ricerca applicata all’innovazione del prodotto, dalla qualificazione alla commercializzazione, dalla politica di marchio alla delocalizzazione evoluta, dallo sviluppo dei servizi all’avvio di sistemi di integrazione e di alleanza con altre imprese”. Il raggiungimento di questi obiettivi - spiega il ministero in una nota – “contribuirà a far crescere le professionalità legate allo sviluppo dei servizi e non solo della produzione, fornendo così un sostegno alla ’catena lunga’ del valore della filiera tessile attraverso una strategia unitaria di settore, in stretta collaborazione con le Regioni dove sono collocati i principali distretti industriali (Campania, Emilia Romagna, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana, Umbria e Veneto)”. I programmi relativi al settore tessile, che saranno sostenuti dal dicastero di viale Trastevere con un contributo di 7,8 milioni di euro, si svilupperanno in stretto raccordo con quelli previste dal Protocollo d’intesa sottoscritto per il settore calzaturiero nel marzo 2005. Il ministero del Lavoro concorrerà con ulteriori risorse alla realizzazione dei Piani formativi. Le Regioni interessate realizzeranno piani di intervento con il coinvolgimento di una molteplicità di partner: aziende, associazioni di categoria, scuole, centri di formazione professionale, università, istituti e centri di ricerca, altri soggetti pubblici e privati. Alcune Regioni gestiranno inoltre, d’intesa con le direzioni scolastiche regionali del ministero, anche le ’Azioni di accompagnamento’ individuate dal Piano (costituzione di network tra enti e strutture di ricerca, manuali per l’orientamento dei giovani e delle famiglie e per l’alternanza scuola lavoro, ricognizione dei fabbisogni formativi). FONTE ITALIALAVORO
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