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Immigrati e lavoro: la fotografia dell’Istat
05/04/2006 NP-2893

Nel 2005 il tasso di occupazione degli stranieri è stato superiore a quello degli italiani. E’ stato il Nord ad ospitare gran parte degli immigrati, principalmente impiegati come dipendenti nel settore dell’industria. E’ la fotografia che l’Istat (Istituto di Statistica Nazionale) ha scattato al mercato del lavoro della popolazione straniera sulla base sulla rilevazione continua sulle forze di lavoro. Le stime prendono avvio dal primo trimestre del 2005.
In particolare, nel primo trimestre 2005 gli occupati stranieri risultano pari a 1.023 mila unità, il 4,6% dell’occupazione complessiva. Nel secondo trimestre il numero di occupati stranieri si porta a 1.213 mila unità, il 5,4 per cento del totale. Nel terzo e quarto trimestre 2005 l’occupazione straniera risulta rispettivamente pari a 1.218 mila e 1.224 mila unità. Poco meno dei due terzi dell’occupazione straniera si concentra nel Nord; intorno a un quarto nel Centro e circa l’11 per cento nel Mezzogiorno.
Le regioni meridionali - sottolinea l’Istituto - rappresentano difatti per molti lavoratori stranieri solo la prima tappa di un percorso migratorio verso il Centro-nord.
Con riguardo alla popolazione straniera in età compresa tra 15 e 64 anni, nel primo trimestre 2005 il tasso di occupazione si posiziona al 65,6 per cento e registra marginali scostamenti nei successivi trimestri. In relazione al genere, per gli stranieri il tasso di occupazione maschile si avvicina all’80 per cento, con una punta dell’83,2 per cento nel primo trimestre; quello femminile raggiunge il 51,2 per cento nel quarto trimestre 2005.
Almeno il 72 per cento degli occupati stranieri ha un lavoro dipendente a carattere permanente; il 14 per cento svolge invece un’attività autonoma. A livello settoriale, i servizi assorbono poco più della metà della forza lavoro straniera occupata a fronte dei circa due terzi per l’insieme del mercato del lavoro italiano. Circa un quarto degli occupati stranieri del terziario svolge la propria attività nei servizi domestici presso le famiglie. L’occupazione straniera si colloca poi per il 40% nel settore industriale, dieci punti percentuali in più rispetto a quella relativa agli italiani.
Dalla ricerca emerge, inoltre, che un terzo degli stranieri svolge una professione non qualificata. In particolare, si tratta di manovali edili, braccianti agricoli, operai nella imprese di pulizia, collaboratori domestici, assistenti familiari, portantini nei servizi sanitari: sono - prosegue l’Istat - lavori a bassa qualificazione in cui è richiesta nella maggior parte dei casi capacità di forza fisica e resistenza.
FONTE ITALIALAVORO

smile99

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