In sette anni, dal 1995 al 2003, le associazioni di volontariato sono aumentate del 152%, passando da 8.343 a 21.021. Il 28,5% delle organizzazioni di volontariato è localizzato nel Nordovest, il 31,5% nel Nordest, il 19,3% nel Centro e il 20,7% nel Sud e Isole. Rispetto al 1995, le organizzazioni di volontariato crescono più della media nazionale nel Mezzogiorno e nel Nordest (rispettivamente +263,1% e +161,9%), meno nel Nordovest e nel Centro (rispettivamente +119% e +115,6%). Sia nel 1995 sia nel 2003, le regioni con il maggior numero di organizzazioni sono la Lombardia, la Toscana, l’Emilia Romagna e il Veneto; agli ultimi posti si collocano le regioni più piccole, Molise e Valle d’Aosta. Le regioni che tra il 1995 e il 2003 mostrano un tasso di crescita superiore al 300% (circa il doppio di quello nazionale) sono la Sicilia, il Molise, la Campania, le province autonome di Trento e Bolzano, la Basilicata e le Marche. Al contrario, l’unica regione con un tasso di crescita inferiore al 75% (circa la metà di quello nazionale) è la Toscana che, tuttavia, è tra quelle con più elevata presenza di organizzazioni. Sono alcuni dei dati contenuti nel ’Rapporto biennale sul Volontariato in Italia 2005’, curato dall’Osservatorio nazionale per il volontariato presso il ministero del Welfare, presentato a Roma alla presenza del sottosegretario al Lavoro, Grazia Sestini. Per un’associazione su 2 meno di 21 volontari Nel 2003 più della metà delle organizzazioni (53,3%) opera con meno di 21 volontari. Il numero medio di volontari per organizzazione diminuisce attestandosi a 39 unità nel 2003 contro le 58 del 1995 con 11-20 persone, dove si concentra il 28,3% del totale. Sempre rispetto al 1995, la quota delle organizzazioni di piccole dimensioni (con meno di 11 volontari) è molto più elevata nel 2003 (+6,8%), sebbene sia leggermente inferiore a quella rilevata nel 2001 (-1,2%). Tra le organizzazioni di grandi dimensioni si registra, invece, una consistente diminuzione della quota di quelle con più di 60 volontari (-6,4%), anche se essa risulta lievemente in crescita rispetto al 2001 (+0,4%). Nel 2003, le organizzazioni di volontariato iscritte ai registri regionali impiegano circa 12 mila dipendenti e 826 mila volontari. Rispetto al 1995, i dipendenti sono cresciuti del 77%, i volontari del 71,4%.
Nel periodo 1995-2003 i dipendenti sono aumentati in misura significativa soprattutto nel Mezzogiorno (+281,4%), nel Nordest (+202,6%) e nel Nordovest (+128,7%), mentre diminuiscono al Centro (-16,4%). La distribuzione per area geografica dei volontari è del tutto analoga a quella delle organizzazioni, con una maggiore concentrazione (59,9% nel 2003) nelle regioni settentrionali. Inoltre, così come rilevato per le organizzazioni, l’incremento di volontari proporzionalmente maggiore si registra nelle regioni meridionali, nelle quali sono quasi il triplo di quelli rilevati nel 1995. Nelle regioni centrali l’incremento percentuale dei volontari è più contenuto, cosicché la quota relativa scende dal 25,5% del 1995 al 21,4% del 2003. Nelle due aree geografiche settentrionali la crescita dei volontari è proporzionalmente maggiore nel Nordest rispetto al Nordovest. Ne consegue che, nel 2003, le regioni nord-orientali mostrano una quota di volontari (31,5%) superiore a quella delle regioni nord-occidentali (28,4%). Più della metà dei volontari è occupata (52,2%), il 29,5% è pensionato e il 18,3% in altra condizione (studenti, casalinghe, disoccupati e persone in cerca di prima occupazione). Tra i volontari uomini è relativamente più elevata la quota di occupati (59,4%), mentre tra le donne quella relativa ai volontari in altra condizione (26,1%). Rispetto al 1995, cresce il numero dei volontari ritirati dal lavoro (+11,3%) e degli occupati (+5,5%). FONTE ITALIALAVORO
|