E’ soddisfatta l’assessore regionale alla solidarietà sociale Elena Gentile, che ringrazia “tutti i consiglieri, le forze sociali, i sindacati, il privato sociale e le associazioni degli enti gestori per il contributo attento e propositivo dato al percorso di revisione del testo di legge n. 15/2004, che presentava evidenti limiti, nella misura non riusciva ad assicurare che, pur nella necessità di favorire un processo di trasformazione, le stesse potessero continuare a rappresentare una risorsa importantissima per il sistema di welfare in Puglia”. Dopo sei mesi di elaborazione delle modifiche, di audizioni e di numerosi confronti tenuti dalla Terza Commissione Consiliare “Sanità e Servizi Sociali” si conclude così in Consiglio Regionale l’iter legislativo del disegno di legge che modifica la legge regionale 30 settembre 2004, n.15 “Riforma delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza (Ipab) e disciplina delle aziende pubbliche dei servizi alle persone”. Il disegno di legge approvato a maggioranza con il voto contrario di Alleanza nazionale (assenti al momento del voto le altre forze politiche di opposizione), adegua sostanzialmente la normativa regionale a quella nazionale (decreto legislativo n 207) e “modifica o abroga alcune disposizioni della legge 15 inerenti i requisiti per la trasformazione e le cause di esclusione dalla trasformazione in Azienda”. Le Ipab, 118 in tutta la Puglia di cui la maggior parte commissariate da anni, alcune anche da 17 anni, avranno ora una doppia opzione. Trasformarsi in aziende pubbliche oppure depubblicizzarsi, cioè trasformarsi in fondazioni Onlus. La nuova legge prevede che, quale che sia la forma giuridica che si va ad adottare, il ruolo delle nuove IPAB resti sempre centrale nel sistema dei servizi, per i rapporti positivi che le stesse devono e possono sviluppare sul territorio, per esempio per il concorso alla attuazione dei Piani Sociali di Zona (se aziende pubbliche) a sostegno della gestione associata dei Comuni, oppure per l’offerta di servizi di natura residenziale e semiresidenziale, valorizzando il patrimonio, in alcuni casi ingente, delle stesse IPAB, nonché il valore delle risorse umane poste alle dipendenze di queste istituzioni, per le quali va impedito assolutamente che vi siano nuove perdite di posti di lavoro o ulteriori disagi da parte dei lavoratori. In tal senso assai importante appare la opportunità di favorire fusioni tra IPAB distinte, laddove vi siano le condizioni ed in particolare dove posizioni positive sul paino della patrimoniali possano coniugarsi con situazioni di attività vivaci, pur in presenza di difficoltà economiche. Per garantire tutto ciò la Regione Puglia ha scelto di mantenere saldi alcune leve per il controllo del percorso che nei prossimi mesi porterà le IPAB a scegliere il proprio destino, proprio perché un immenso patrimonio di immobili, risorse economiche, professionali ed esperienza non vada disperso o, peggio, svenduto a favore di singoli soggetti privati. Infatti una importante novità contenuta nella nuova legge, è quella per cui la Giunta può entro trenta giorni dall’entrata in vigore della legge, confermare i commissari in carica oppure nominare nuovi commissari presso quelle IPAB già in gestione commissariale, che avranno un ruolo delicato e decisivo nel traghettamento delle IPAB verso il nuovo regime di gestione e la nuova configurazione giuridica, sia pure nel rispetto della volontà dei fondatori, andando tuttavia ad eliminare quelle degenerazioni importanti che hanno spesso mortificato la storia stesse delle IPAB. In tal senso va anche la previsione della nuova legge che attribuisce alla Regione il potere di nominare il presidente dell’Azienda pubblica e quello del Collegio dei revisori dei conti (quando la IPAB si trasforma in azienda pubblica). REGIONE PUGLIA
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