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Ue, piani più ambiziosi per Ict
22/05/2006 NP-2946

Gli stati membri della Ue devono attuare piani più ambiziosi per sfruttare le tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni (Itc), per trarne pieno vantaggio. A dirlo è la Commissione europea nella sua prima relazione annuale sui progressi compiuti nell’ambito dell’iniziativa ‘i2010’, la parte della nuova strategia comunitaria di Lisbona per la crescita e l’occupazione dedicata all’economia digitale.
Per far ripartire la crescita gli Stati membri devono moltiplicare gli sforzi per migliorare l’accesso alle connessioni Internet in banda larga, agevolare la circolazione dei contenuti digitali in tutta l’Unione europea, liberare lo spettro radio per nuove applicazioni, integrare la ricerca e l’innovazione e ammodernare i servizi pubblici.
“Ritengo che i progressi compiuti dalle politiche europee per l’economia digitale - ha spiegato Viviane Reding, commissario europea per la Società dell’informazione e i media - non siano ancora sufficienti. E’ vero che cominciamo a vedere i primi risultati della politica comunitaria volta a promuovere la concorrenza e gli investimenti nei mercati delle telecomunicazioni. Ma suscita preoccupazione il ritardo dell’Europa rispetto ai suoi concorrenti nella ricerca sulle Ict, con investimenti che ammontano ad appena la metà di quelli degli Stati Uniti. Attualmente - continua Reding - le Ict contribuiscono alla crescita della produttività europea in misura minore di quanto facessero dieci anni fa. Solo attraverso maggiori investimenti nella ricerca e un’efficace concorrenza transfrontaliera sarà possibile garantire che l’enorme potenziale delle Ict sia usato per migliorare la nostra capacità di concorrenza in tutti i settori dell’economia”.
Malgrado la crescita registrata nel 2005 e il tasso del 2% circa previsto per il 2006, l’incremento annuale del Pil della Ue resta ben al di sotto del 2,7% registrato negli Stati Uniti. Con un tasso di crescita costantemente superiore alla media, tuttavia, le Ict sono ancora il settore comunitario più innovativo e a maggiore intensità di ricerca dell’Unione europea, avendo rappresentato il 25% dello sforzo di ricerca totale e il 5,6% del Pil nel periodo 2000-2003. Le Ict, inoltre, sono all’origine di almeno il 45% degli incrementi di produttività realizzati dall’Unione nel periodo 2000-2004.
FONTE LabItalia

smile99

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