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71% donne assunte per conoscenze o iniziative personali
08/06/2006 NP-2969

Leader per capacità organizzativa e tenacia nel raggiungere gli obiettivi aziendali, alle donne manager italiane non manca neanche lo spirito d’iniziativa. Per il 71% delle dirigenti, infatti, l’assunzione è stata agevolata da conoscenze o iniziativa personale e solo nel 29% dei casi è avvenuta con l’aiuto di una società di consulenza o in risposta ad annunci di ricerca di personale qualificato. Solo il 30%, però, è entrato in azienda con una qualifica molto alta, il restante 70%, infatti, è stato promosso successivamente all’assunzione. E’ quanto emerge dall’indagine Ferdermanager ‘Donna e manager: un binomio possibile’, realizzata su un campione rappresentativo di 1.200 posizioni dirigenziali.
“La presenza femminile nelle alte cariche - spiega a LABITALIA il direttore generale di Federmanager, Giorgio Ambrogioni - si trova, in Italia, soprattutto nelle piccole e medie imprese dove, a differenza delle grandi, la ricerca di personale funziona con il ‘tam tam’ territoriale. Ciò dimostra il grado di arretratezza nella selezione delle competenze manageriali, raggiunto dal nostro Paese, ma anche l’intraprendenza femminile che le porta a ricoprire ruoli elevati”. 6 8,8% NUOVE ARRIVATE RICOPRE UN POSTO IN DIREZIONE GENERALE L’assunzione delle donne manager nell’impresa in cui lavorano è stata agevolata, dunque, nella maggior parte dei casi da conoscenze (38,6%) e iniziative personali (32,5%). Il 17,5% ha, invece, risposto ad annunci e solo l’11,4% si è rivolto a società di selezione. Un’autodeterminazione personale, quella femminile, che premia anche in termini di ruoli. Il 68,8% delle neoassunte, infatti, occupa un posto nelle direzione generale. Ma solo il 30% è stato assunto con la qualifica di dirigente nell’attuale impresa. Il restante 70% è stato promosso successivamente. In media, il passaggio ai livelli più elevati è avvenuto intorno ai 38 anni. In particolare, per il 37,3% tra i 36 e i 40 anni, per il 32,2% entro i 35, per il 20,1% tra i 41 e i 50. La promozione a dirigente per le ‘over 45’, invece, arriva solo nel 9,4% dei casi.
Dalla ricerca di Federmanager risulta che le donne sono molto ‘indipendenti’. Più che un’esigenza di natura economica, il 50,8% considera il lavoro una necessità per la propria autonomia personale e il 50,2% un’opportunità per un’ulteriore crescita professionale. Solo il 31,3% preferisce cariche dirigenziali per ragioni economiche. E, se il 50% delle dirigenti opera alle dirette dipendenze del vertice aziendale, nell’attività gestionale solo l’11,3% non ha, invece, collaboratori diretti e svolge quindi una funzione tipicamente specialistica. Il 41,3%, infatti, si avvale dell’aiuto di 5 persone, il 26,5% ne ha a disposizione fino a 10, il 17% da 11 a 20, l’11,6% da 21 a 50 e il 3,5% può contare su oltre 50 unità. Quanto all’impatto aziendale, il 61% ritiene che il giudizio dei collaboratori diretti sullo stile della propria leadership sia positivo e l’11,6% lo stima addirittura eccezionale. Soltanto il 26% pensa che la valutazione sia appena sufficiente e l’1,4% negativa.
LABITALIA

smile99

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