Incontro a Palazzo Chigi, durante una colazione informale, tra governo e sindacati. Un primo appuntamento, al quale seguirà un secondo già fissato per il 29 giugno sul Dpef, che sembra aver riaperto la stagione della concertazione. Presenti, per il governo il premier, Romano Prodi, e i ministri dell’Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, e dello Sviluppo Economico, Pierluigi Bersani, oltre al sottosegretario alla presidenza, Enrico Letta, i quali hanno iniziato a delineare ai leader di Cgil, Cisl e Uil gli interventi da inserire nella manovra bis. Una manovra che, assicurano i sindacati, “non sarà in due tempi”. Come dire che i tagli e le misure per lo sviluppo procederanno in parallelo. Ed era proprio quello che Gugliemo Epifani, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti volevano ascoltare dal governo. Una richiesta, questa, avanzata a chiare lettere all’esecutivo. Non solo. I sindacati hanno anche incassato l’assicurazione di Prodi che il governo non metterà mano alle pensioni, sia sul fronte di un anticipo dell’innalzamento dell’età pensionabile prevista dallo ’scalone’ del 2008, che su un innalzamento dell’età di permanenza al lavoro delle donne. D’altra parte, spiega il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, “di pensioni meno se ne parla meglio è, si creano solo allarmismi ingiustificati”. Gli fa eco anche Angeletti: “Di pensioni non abbiamo parlato, ma se si dovesse discutere occorre aprire una discussione a tutto campo e attraverso interviste sui giornali”. Anzi, dice Bonanni, “il governo ha assicurato che ogni tipo di intervento in materia pensionistica è privo di fondamento e su questo ci sentiamo rassicurati”.
Archiviato, almeno per ora, il tema spinoso delle pensioni, la riunione ha puntato diritto ai conti pubblici. I sindacati non hanno potuto fornire dettagli sulla manovra di correzione. Le cifre dell’intervento, che dovrebbe aggirarsi intorno ai 10 miliardi di euro, non sono state ufficializzate dal governo. Ma il clima è positivo. “Quello di oggi - spiega Epifani - è stato il primo incontro con il nuovo esecutivo nel corso del quale ci è stato illustrato il metodo che l’esecutivo intende seguire. E il governo ha ribadito la volontà di procedere al confronto e alla concertazione con i sindacati”. “Siamo abbastanza fiduciosi che questo processo possa riprendere”, auspica Bonanni. E di “grande disponibilità e grande apertura” parla anche il leader della Uil, Luigi Angeletti. “Il governo - dice - vuole avviare una vera concertazione e non una semplice audizione delle organizzazioni sindacali. Abbiamo parlato di come avviare questo confronto. Il governo vuole avviare una concertazione e l’obiettivo deve essere quello di compiere scelte per una politica economica per lo sviluppo”. LabItalia
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