Forte crescita degli stipendi nel primo trimestre dell’anno. La segnala l’Istat, secondo cui le retribuzioni lorde per un unità di lavoro equivalenti a tempo pieno nei primi tre mesi del 2006 sono cresciute del 4,8% rispetto allo stesso periodo del 2005. Si tratta del dato più alto dal ’97. Al netto degli effetti stagionali, l’incremento congiunturale è risultato dell’1% rispetto al trimestre precedente. Il tasso di crescita tendenziale delle retribuzioni per Ula nel primo trimestre è stato del 5,9% nel complesso dell’industria e del 3,7% nei servizi. Anche al netto degli effetti stagionali, la variazione rispetto al trimestre precedente è stata maggiore nell’industria (+1,2%) che nei servizi (+1%). All’interno del settore industriale le retribuzioni nei comparti relativi alla produzione di energia elettrica, gas ed acqua e alle attività manifatturiere hanno segnato una crescita sostenuta (rispettivamente +6,1 e +6%). All’interno del terziario, la crescita tendenziale delle retribuzioni più marcata si è registrata nei trasporti, magazzinaggio e comunicazioni (+5,9%). La dinamica degli oneri sociali (ossia i contributi versati da datori e lavoratori per garantire prestazioni come malattia, maternità, invalidità, assegni familiari) nel primo trimestre dell’anno è stata, nell’insieme dei settori dell’industria e dei servizi, meno marcata di quella delle retribuzioni, con un incremento tendenziale del 3,4%. A frenare l’evoluzione degli oneri ha contribuito in misura significativa la riduzione, avvenuta all’inizio del 2006, di alcune specifiche aliquote contributive (principalmente quella relativa al fondo Cuaf, Cassa Unica Assegni Familiari). Al netto degli effetti stagionali, gli oneri sociali per Ula hanno segnato una variazione congiunturale di +0,6% nel totale, con un incremento dello 0,9% nell’industria e dello 0,7% nei servizi. Nell’industria, gli oneri sociali per Ula hanno registrato un incremento tendenziale del 4,7%. Nei servizi, la crescita è stata meno accentuata, con un aumento del 2%. Nel settore della produzione di energia elettrica, gas e acqua si è riscontrata una leggera diminuzione degli oneri per Ula (-0,4%). La differenza rispetto alla dinamica delle retribuzioni è attribuibile principalmente al fatto che alle erogazioni di incentivi all’esodo corrisponde un’incidenza ridotta degli oneri sociali. All’interno del terziario, il comparto dei trasporti, magazzinaggio e comunicazioni ha registrato una variazione degli oneri per Ula particolarmente elevata (+5%) a causa del parallelo incremento delle retribuzioni. Nel primo trimestre dell’anno, il costo del lavoro (dato dalla somma delle retribuzioni lorde e degli oneri sociali) nell’insieme dell’industria e dei servizi è aumentato in termini tendenziali del 4,4%, con una dinamica leggermente inferiore a quella delle retribuzioni lorde per Ula. La variazione congiunturale dell’indice destagionalizzato del costo del lavoro per Ula è stata di +0,9% nel totale, con un incremento dell’1% nell’industria e dello 0,9% nei servizi. Il costo del lavoro per Ula è cresciuto, in termini tendenziali, del 5,6% nel complesso dell’industria e del 3,2% nell’insieme dei servizi. In entrambi i casi, la dinamica è risultata meno accentuata di quella delle retribuzioni, a causa degli incrementi relativamente più contenuti registrati degli oneri sociali. LabItalia
|