Presentato ieri presso lo sportello per l’internazionalizzazione alla Fiera del Levante la bozza di piano regionale per l’internazionalizzazione. L’incontro segue l’approvazione in Giunta della delibera del PRINT (piano regionale internazionalizzazione) presentato dagli assessori Silvia Godelli (Mediterraneo) e Sandro Frisullo (Sviluppo Economico).
Con la delibera, che ha preso atto di due distinti documenti predisposti dalle unità tecniche per l’internazionalizzazione del ministero attività produttive e del ministero degli affari esteri, è stata costituita una cabina di regia presso la Presidenza composta dagli assessori e da un dirigente per ciascun settore (Sviluppo economico, Trasporti, Mediterraneo, Agricoltura, Turismo, Bilancio, Lavoro e Solidarietà). La cabina di regia è presieduta dal presidente della GR. Il piano regionale è stato presentato al partenariato: mondo produttivo, camere commercio, università: secondo i dirigenti regionali il piano sarà pronto per l’approvazione entro l’estate, dopo la fase di consultazione e confronto partita ieri. Già a disposizione, fra l’altro, 4 milioni di euro dei fondi Por della passata programmazione. "Finora - è stato sottolineato dall’assessore Godelli - le strategie per l’internazionalizzazione del sistema produttivo sono state, per così dire, "a spot", mancando un momento unitario". Il documento del MAP si è concentrato sul sistema delle piccole e medie imprese, quello del ministero delle attività produttive sulla "diplomazia", ovvero sugli accordi istituzionali.
Ai primi posti, le questioni della portualità, con lo sviluppo dei porti di Bari e Durazzo verso il corridoio 8 e ancora, i progetti con l’altra sponda del Mediterraneo insieme con l’istituto agronomico Mediterraneo.
"Proprio l’agricoltura - ha detto la Godelli - deve essere rivista. Non possiamo più parlare di concorrenza, ma dobbiamo sviluppare partenariato".
Infine la Godelli ha rimarcato che "o tra cooperazione e internazionalizzazione c’è interdipendenza, oppure si rischia un’azione schizofrenica e strabica nelle relazioni nternazionali. Perché i processi di internazionalizzazione devono servire a far entrare in relazione tra loro i sistemi territoriali FONTE PMION.Net
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