Circa 99mila nuovi posti di lavoro, lo 0,9% in più rispetto al 2005. E si cercano laureati e, soprattutto, diplomati, con i contratti a tempo determinato che guadagnano terreno su quelli a tempo indeterminato, mentre i contratti a progetto continuano a non piacere. Ad affermarlo è Excelsior, il Sistema informativo realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro, che, per il nono anno consecutivo, fornisce la fotografia dettagliata delle previsioni di assunzione delle imprese italiane con dipendenti. L’indagine annuale 2006 è stata presentata questa mattina a Roma. Anche quest’anno ad assumere di più sarà il Mezzogiorno (+1,9% il saldo tra entrate ed uscite, pari a 41.470 posti di lavoro in più rispetto al 2005). Seguono il Nord-Est (+0,9% il saldo, +25mila), il Centro (+0,8%, +18mila), e il Nord-Ovest (+0,4, +14mila). I tassi di crescita più consistenti si registrano in Molise (+3,2%), Campania (+2,2%), Calabria (+2,1%). A livello provinciale, Isernia, Messina e Imperia guidano la classifica nazionale per tassi di crescita, mentre Milano, Roma e Napoli figurano ai primi posti della classifica per numero di entrate previste. Inoltre l’occupazione è in crescita nelle piccole imprese, e ancora in calo nelle grandi. Le aziende di piccolissima dimensione (fino a 9 dipendenti) registrano anche per il 2006 il tasso di variazione più elevato (+3,1%), in lieve aumento rispetto al 2005 (+2,8%). Le imprese con 10-49 dipendenti mostrano una sostanziale stabilità del saldo (+0,8% rispetto al +0,7% dello scorso anno), mentre si conferma la contrazione (-0,4%) della base lavorativa delle grandi e medio-grandi imprese (sopra i 250 dipendenti). Le medie imprese (tra 50 e 250 dipendenti) chiuderanno, invece, il 2006 con un tasso di variazione nullo (contro il +0,2% dello scorso anno). Secondo Excelsior, nel 2006 il 46,3% delle assunzioni previste dalle imprese saranno a tempo indeterminato (50% nel 2005), mentre il 41,1% saranno a tempo determinato (contro il 37,8% dell’anno scorso). Sale al 9,6% la quota delle assunzioni con contratto di apprendistato (9,1% nel 2005), mentre tende a stabilizzarsi la domanda di lavoro part-time (14,1% la richiesta per il 2006 a fronte del 15,2% nel 2005). Per quanto riguarda l’utilizzo delle collaborazioni a progetto, risulta in calo sia la percentuale di imprese che vi farà ricorso (dal 9,3% del 2005 si passa al 7,1% del 2006), sia il numero di collaboratori ai quali le imprese proporranno il ’co.pro’: dai 256mila del 2005 ai 189mila previsti per il 2006, (165mila al netto dei contratti di collaborazione proposti agli amministratori di società). I co.pro piacciono di più alle imprese dei servizi (dove si concentra il 71,5% delle assunzioni di questo tipo, per complessivi 135mila unità) ed, in particolare, nei servizi avanzati alle imprese (26.000), informatica e telecomunicazioni (13.500), sanità e servizi sanitari privati (13.000) e istruzione e servizi formativi privati (12.200). Tra i settori industriali, si segnalano, invece, le industrie dei metalli (6.400), carta, stampa ed editoria (6.300), e le industrie meccaniche e dei mezzi di trasporto (6.100). L’occupazione cresce più nei servizi (+1,1% il saldo, pari a 70mila nuovi posti di lavoro) che nell’industria (+0,6%, per circa 30mila nuove assunzioni). Edilizia (22.700 occupati in più, +2,2%), attività commerciali (+29.000) e turismo (+13.600) i settori che registrano i maggiori incrementi. In complesso, le attività manifatturiere si attestano su un saldo di 7.000 nuovi lavoratori, con le industrie dei metalli (+8.100 circa), del legno-arredo (+3.000), dei minerali non metalliferi (vetro e ceramica, con oltre 1.100 occupati in più), della meccanica e beni strumentali (+3.500 unità) e dell’industria alimentare (+1.700) che incrementano il numero dei dipendenti. LABITALIA
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