Sono 939.566 gli infortuni sul lavoro denunciati, in Italia, per il 2005 e rilevati fino al 30 aprile 2006. In particolare, 844.852 nell’industria e nei servizi, 66.286 in agricoltura e 28.428 tra i dipendenti dello Stato. Che, in altre parole, significa un calo complessivo del 2,8% e 27mila casi in meno rispetto al 2004. Una flessione molto più spiccata rispetto a quella registrata negli anni precedenti, in quanto gli incidenti sono scesi dell’1,1% tra il 2003 e il 2004 e dell’1,6% tra il 2002 e il 2003. E’ quanto emerge dal Rapporto annuale dell’Inail presentato a Roma. “Si tratta di un dato che assume ancora maggiore rilievo - fa notare l’Inail - se si tiene conto del fatto che secondo l’Istat nel 2005 il numero degli occupati sarebbe cresciuto dello 0,7%”. Gli infortuni sono diminuiti soprattutto in agricoltura (-4,3%) e in misura un po’ inferiore nel settore dell’industria e dei servizi (-2,8%). Gli incidenti registrati tra i lavoratori dello Stato sono, invece, aumentati dell’1,4%, anche se si tratta di un aumento più contenuto rispetto a quello degli anni precedenti. In crescita, inoltre, gli infortuni in itinere, cioè quelli che si verificano lungo il percorso casa-lavoro e viceversa, che sono passati dai circa 84.500 casi del 2004 ai quasi 87mila del 2005. Diminuiscono anche gli infortuni mortali nel 2005. Al 30 aprile 2006 i casi mortali denunciati sono stati 1.206. In particolare, 1.065 nel settore dell’industria e dei servizi, 127 nell’agricoltura e 12 tra i dipendenti dello Stato. Nel 2004 i casi denunciati erano stati, invece, 1.328, per cui si registra, anche se in via ancora provvisoria, una diminuzione complessiva di 122 casi mortali. Ovvero, -72 nell’industria e nei servizi, -48 in agricoltura e -2 per i dipendenti dello Stato. Secondo le stime, il dato complessivo dei morti sul lavoro per l’anno 2005 sarà pari a 1.280 casi: un risultato importante se si tiene conto per la prima volta nella storia gli infortuni mortali sono stati meno di 1.300. Il risparmio di vite umane che i dati attuali lasciano prevedere è dovuto anche alla contrazione prevista per gli incidenti in itinere, che per l’anno 2005 l’Inail stima pari a 280. Questo confermerebbe l’inversione di tendenza registrata già nel 2003 (355 casi) rispetto al 2002, anno in cui si era toccato il massimo di 396 casi denunciati.
DONNE MAGGIORMENTE COLPITE
Il calo degli infortuni registrato per l’anno 2005, si legge nel rapporto annuale dell’Inail, riguarda però esclusivamente i lavoratori di sesso maschile, tra i quali gli infortuni sono diminuiti del 4% rispetto all’anno precedente. Non così però per le donne, che hanno visto crescere gli infortuni dello 0,5%. Tale aumento va di pari passo con l’incremento dell’occupazione femminile rilevato dall’Istat, che nel 2005 è stato proprio dello 0,5%. Sia nel settore dell’industria e dei servizi sia in quello dei dipendenti dello Stato a beneficiare del calo infortunistico sono stati i lavoratori fino a 34 anni, mentre gli infortuni sono aumentati tra i lavoratori più anziani, anche se si tratta di incidenti di dimensioni non rilevanti. Nel settore agricolo, invece, la diminuzione degli infortuni risulta praticamente generalizzata sia per sesso che per età, con una maggiore accentuazione per i giovani fino a 17 anni. La riduzione degli infortuni registrata tra il 2004 e il 2005 per il settore dell’industria e dei servizi riguarda tutte le regioni del Centronord, mentre in alcune regione del Sud (Calabria, Abruzzo, Molise e Sardegna) si riscontrano modesti incrementi. Maglia rosa al Nordest, che ha registrato un calo del 3,9%, sensibilmente superiore alla media nazionale. In agricoltura, invece, si assiste a una diminuzione generalizzata in tutte le regioni ad eccezione della Liguria, che presenta un incremento dell’1%. Il calo di infortuni in questo settore ha interessato soprattutto la Campania (-13,3%), il Lazio (-10,8%) e la Sicilia (-10,1%). In leggero aumento, inoltre, gli infortuni dei dipendenti dello Stato che però ha riguardato solo la metà delle regioni del Paese. FONTE LABITALIA
|