Presentato oggi il disegno di legge “norme per lo sviluppo per lo sport per tutti”. Alla conferenza stampa hanno partecipato il presidente Vendola e l’assessore Minervini. La legge è stata approvata dopo un ampia consultazione nelle province con sei forum con la collaborazione delle amministrazioni provinciali. Sei sono stati i workshop sugli argomenti principali: Programmazione, associazionismo e partecipazione, formazione e ricerca, impiantistica pubblica e privata, doping e medicina dello sport, sponsorizzazioni. 150 gli emendamenti presentati, 70 quelli accolti. Tutti gli emendamenti sono però stati raccolti e messi in rete tra i partecipanti ai forum quali contributi al dibattito e utili suggerimenti per il percorso regolamentare. “Dopo il successo ai campionati mondiali di calcio – ha detto Minervini – sappiamo che c’è ancora lo sport che ricerca il rendimento e il risultato personale fatto di fatica e di allenamento. Uno sport povero, ma non meno entusiasmante, quello di tutti i giorni, che coinvolge tutti, il 66% degli italiani”. La legge prevede incentivi anche agli oratori “un capitolo – per Minervini – importante, perché molti sono i giovani che fanno sport negli impianti delle parrocchie”. “Questa legge – ha concluso il presidente Vendola – nasce proprio quando l’Italia vive sentimenti contraddittori: vergogna e voglia di riscatto. Vergogna per le note vicende che hanno coinvolto alcune squadre di serie A e riscatto per la vittoria in Germania. Ma in entrambi i casi si parla di sport visto dalle tribune o nel video. Con la legge ritorniamo alla corporeità come principio correttivo, riportiamo il bisogno di fisicizzazione al centro nelle relazioni sociali. Lo sport è inoltre uno strumento utilissimo per rompere lo stereotipo dei differentemente abili cui se va bene si riserva solo un senso di pietismo. Il mio concittadino Luca Mazzone, campione paralimpico, è un esempio di come il pietismo non serve e di come i diversamente abili con lo sport esprimano orgoglio
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