L’Assessore regionale alla Solidarietà, Elena Gentile, dopo il tour de force dell’approvazione della nuova legge sul welfare pugliese, ha letto con molta soddisfazione le dichiarazioni della Ministra per le Politiche per la Famiglia, Rosy Bindi, che annuncia il programma del suo dicastero. “Abbiamo la conferma, oggi – commenta la Gentile - che la Puglia ha visto giusto e ha saputo guardare lontano sia con una nuova legge sulle politiche sociali e familiari, che ha osato per la prima volta riconoscere cittadinanza sociale ed accesso a tutti i servizi e le prestazioni anche alle coppie di fatto”. Ancora più importante per l’Assessore Gentile “è la possibilità di poter passare, nel breve volgere di pochi mesi dalla approvazione della legge, alla concreta attuazione di parti importanti delle nuove politiche per il benessere e la dignità di tutti i pugliesi, a partire proprio dal riconoscimento della centralità del ruolo delle famiglie nella comunità locale, anche come risorsa importante per una più efficace ed efficiente organizzazione della rete dei servizi”. “Alla famiglia – continua l’assessore - già da dicembre scorso, con l’approvazione del bilancio di previsione per il 2006, questa Regione si è impegnata a guardare non come valvola di sfogo per i limiti e spesso le assenze dell’intervento pubblico, ma come risorsa che insieme alla rete dei servizi si prende cura delle fragilità e della educazione e della crescita dei più piccoli, ma che della rete dei servizi ha bisogno per conciliare i tempi di vita e di lavoro e per assicurare una maggiore qualità degli interventi”. L’Assessore Gentile rivendica con orgoglio di avere già da tempo chiesto di voltare pagina in Puglia, di passare da politiche assistenziali a politiche di promozione, di chiudere con il “risarcimento” di mille euro per ogni nuovo nato, che aveva l’amore sapore del risarcimento del danno che una mamma e un papà subiscono dal deserto di servizi in cui fanno nascere una nuova vita. “E allora ecco – prosegue l’assessore nel puntualizzare le iniziative del Governo regionale - che l’assegno di cura per fronteggiare le situazioni di povertà connesse alla presenza in famiglia di una non autosufficienza, che richiede ad una delle persone del nucleo, quasi sempre una donna, sono già finanziate per 10 milioni di euro nel bilancio regionale per il 2006. E ancora la prima dote per i nuovi nati, rivolta a sostenere la spesa delle famiglie per l’acquisto di servizi per la prima infanzia, è finanziata per 5 milioni di euro. Tutto questo, insieme ad una eredità di 10 milioni di euro non spesi per la costruzione e il potenziamento di nuovi asili nido sul territorio regionale, sono quello che la Puglia ha da mettere sul tavolo del confronto con il Governo nazionale.
Il reddito minimo di inserimento, e le altre misure a cui il Governo sta pensando trovano in Puglia molto più di un libro dei sogni: trovano una Regione pronta a scommettere sulla ripartenza delle politiche di welfare, capaci realmente di mettere al centro le persone e le famiglia”. REGIONE PUGLIA
|