Contro il lavoro nero il governo è pronto a procedere a tappe forzate per arrivare a varare le prime norme antisommerso già con la Finanziaria, o comunque nei tempi della manovra di bilancio. Entro il 31 dicembre 2006 potrebbero, dunque, partire sia l’estensione del Durc, il documento che attesta la regolarizzazione contributiva dei lavoratori con cui poter accedere agli appalti, a tutti i settori produttivi, sia l’obbligo della comunicazione a Inps e Inail 24 ore prima dell’assunzione di lavoratori. Due ’segnali’ dell’attenzione con cui l’esecutivo guarda alla lotta al sommerso. Il resto della strategia che toccherà sia il delicato tema dell’immigrazione che del lavoro in agricoltura. Questo, quanto emerso alla ripresa del confronto tra ministero del Lavoro, ministero delle Infrastrutture, sindacati e industriali. Un primo giro di tavolo, ospiti i ministri Cesare Damiano e Antonio Di Pietro, che proseguirà il 5 settembre con le altre categorie e che ha già fissato alcuni paletti temporali precisi. Toccherà ora a un pool di tecnici sindacali, industriali e di governo mettere a fuoco l’articolato e individuare le risorse necessarie all’avvio degli interventi. A ricordare le cifre del fenomeno lo stesso Damiano e poi ancora i sindacati: quattro milioni i lavoratori coinvolti, 170 miliardi di mancato Pil di cui 72 miliardi per mancati versamenti Irap, 2 miliardi di mancata Irpeg, 16,5 miliardi di mancati versamenti a Inps e Inail. Quello a cui pensa il governo, dunque, come spiega lo stesso Damiano al termine dell’incontro, “è un grande patto, un’alleanza con le parti sociali perché da questo dipende il futuro del paese e anche soprattutto il reperimento delle risorse che sosterranno le riforme”. Per questo, afferma il ministro, “vogliamo produrre un’azione tempestiva per mettere a punto interventi che possano essere varati in parte già nella prossima Finanziaria o comunque negli stessi tempi della Finanziaria”. Il tutto, aggiunge ancora Damiano, in una logica per cui le aziende che emergono “devono poter restare a galla”. Un lavoro pesante, quello che attende governo e parti sociali anche perché, come aggiunge ancora Damiano, “ci si dovrà rapportare con altri ministri, a cominciare da Ferrero, per ritoccare la normativa sulla regolarizzazione degli immigrati che incappano nei controlli ispettivi per finire al ministro dell’Agricoltura con cui regolare le norme antisommerso anche in quel settore”.
Soddisfatti Confindustria e sindacati. “La lotta al lavoro nero è uno dei punti fondamentali per gli industriali. Le aziende sommerse, infatti, fanno concorrenza sleale e l’approccio del ministro è condiviso da Confindustria”, dice al termine dell’incontro il vicepresidente di viale dell’Astronomia, Alberto Bombassei. Quello che auspicano gli industriali è che la lotta al sommerso non sia “un fuoco di paglia viste le dimensioni pesanti che ha nel nostro Paese rispetto ai partner internazionali”, aggiunge sottolineando come “è un atto di ammodernamento del Paese combattere un fenomeno così negativo che sottrae risorse fiscali e contributive”. Positivi i giudizi anche di Cgil, Cisl e Uil. “E’ una partenza positiva, soprattutto quello di aprire il confronto sulla Bossi-Fini”, commenta Fulvio Fammoni, segretario confederale del sindacato di corso Italia, che però avverte: “La cartina tornasole saranno i tempi delle prime ricadute concrete delle norme che dovranno vedere la luce entro fine 2006, dentro la Finanziaria o fuori della Finanziaria”. Soddisfatta anche la Cisl: “E’ positivo che i ministri intendano inserire alcune misure già dalla prossima manovra di bilancio. L’incontro è stato incoraggiante, solo un mese fa abbiamo presentato la piattaforma e siamo in tempo per discutere seriamente in vista della prossima legge Finanziaria”. Positivo anche il commento della Uil, che ha insistito sulla necessità di ampliare sia il numero degli ispettori: “2.700 in tutta Italia non sono sufficienti”, ha detto il segretario confederale Guglielmo Loy, che chiede di intervenire in tempi brevi sulla Bossi-Fini per consentire agli immigrati denunciati per lavoro nero di poter essere regolarizzati. LABITALIA
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