Un posto di lavoro su quattro nel 2006 sarà destinato a lavoratori immigrati. Almeno secondo le stime delle 100mila imprese intervistate nell’ambito dell’indagine Excelsior, il Sistema informativo realizzato da Unioncamere in collaborazione con il ministero del Lavoro, che prevedono di assumere quest’anno un massimo di 163mila cittadini stranieri. Vale a dire circa 20mila in meno di quelli preventivati lo scorso anno, tornando così al livello del 2002. Sul totale delle assunzioni, la quota coperta da lavoratori immigrati già presenti in Italia o nuovi arrivati si assottiglia di 5 punti percentuali rispetto al 2005 (23,3% a fronte del 28,2% dell’anno scorso), confermando il trend di discesa in atto dopo il picco raggiunto nel 2003, quando un terzo delle assunzioni programmate riguardava manodopera immigrata. “Questa dinamica - spiega lo studio - potrebbe essere indicativa di una maggior cautela e di un maggior realismo nella valutazione effettuata dalle imprese delle opportunità offerte dal lavoro immigrato. I valori del 2006, comunque, confermano il carattere strutturale della domanda di lavoratori immigrati e indicano una propensione ad assumere lavoratori stranieri ben superiore alla stessa incidenza percentuale della manodopera immigrata sulla popolazione in età lavorativa (pari al 6,1%)”.
PIÙ RICHIESTA PER LAVORATORI MENO QUALIFICATI
Da parte delle imprese, però, quest’anno si accentua la richiesta di immigrati ai quali affidare i lavori meno qualificati. Rispetto al 2005, infatti, l’incidenza delle assunzioni di stranieri è rimasta pressoché invariata solo per quanto riguarda il personale non qualificato (oltre 50mila assunzioni previste contro le 47mila del 2005), mentre si è significativamente ridotta in quasi tutti gli altri gruppi professionali. Dall’indagine emerge, inoltre, la progressiva ’etnicizzazione’ di alcune professioni: per oltre il 60% delle assunzioni totali di assistenti socio-sanitari a domicilio (770), di infermieri professionali (2.700) e di addetti alle pulizie (26mila), le imprese sono a caccia di manodopera extracomunitaria, così come lo sono per quote significative di assunzioni programmate per alcune professioni del comparto edile, dell’industria meccanica e della gomma. LABITALIA
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