Giro di vite contro il lavoro nero e misure per aumentare la sicurezza nel settore edile. Dal 1° ottobre è obbligatoria la tessera di riconoscimento e documentazione per i lavoratori dei cantieri edili. I datori di lavoro, dunque, devono munire il personale di un’apposita tessera di riconoscimento corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore e l’indicazione del datore stesso. La norma nasce proprio con la finalità di garantire la tutela della salute e la sicurezza dei lavoratori e di contrastare il fenomeno del lavoro sommerso e irregolare. I lavoratori sono tenuti a esporla, anche quelli autonomi che esercitano direttamente la propria attività nei cantieri che devono provvedervi per proprio conto. “L’iniziativa - spiega a LABITALIA il sottosegretario al Lavoro e Previdenza sociale, Rosa Rinaldi - rientra nel gruppo di azioni portate avanti per combattere il sommerso e tutelare i lavoratori. E’ importante anche perché legata al settore edilizio, alle ditte telefoniche, idrauliche e di impiantistica in generale. La tessera di riconoscimento è, inoltre, un valido strumento per combattere il lavoro nero e per prevenire gli infortuni”.
PRESTO L’INTRODUZIONE DELL’INDICE DI CONGRUITA’
Ma per combattere il lavoro nero il governo ha messo in campo anche altre iniziative. “Con l’introduzione del Durc (Documento unico di regolarità contributiva) - ricorda il sottosegretario Rinaldi - si saprà se i lavoratori presenti nei cantieri sono regolarmente assunti. Per questo, contiamo di estenderlo pure ad altri settori professionali, anche perché tutti i lavoratori hanno il diritto di essere tutelati. Stiamo anche lavorando - rimarca Rinaldi - all’indice di congruità, che ci dirà se il numero dei lavoratori impegnati per una determinata opera corrisponde al numero minimo stabilito per realizzare l’opera stessa. Per fare ciò, però, abbiamo già predisposto una serie di studi di settore. In questo caso, infatti, le categorie professionali ci saranno di grande aiuto per stabilire se tale indice viene rispettato a seconda dei casi”.
SANZIONE AMMINISTRATIVA DA 100 A 500 EURO PER CIASCUN LAVORATORE
I datori di lavoro con meno di dieci dipendenti possono assolvere all’obbligo della tessera di riconoscimento mediante annotazione, sul registro di cantiere, degli estremi del personale giornalmente impiegato nei lavori. La violazione degli obblighi, per i datori di lavoro dei cantieri edili, comporta l’applicazione di una sanzione amministrativa da 100 a 500 euro per ciascun lavoratore. Il lavoratore munito della tessera di riconoscimento che non provvede a esporla è, invece, punito con una sanzione da 50 a 300 euro.
L’impiego di lavoratori che non risultano dalle scritture o da altra documentazione obbligatoria è, inoltre, punito con la sanzione amministrativa da 1.500 a 12.000 euro per ciascun addetto, maggiorata di 150 euro per ciascuna giornata di lavoro effettivo. L’importo delle sanzioni civili connesse all’omesso versamento dei contributi e premi, riferiti a ciascun lavoratore, non può essere inferiore a 3.000 euro, indipendentemente dalla durata della prestazione lavorativa accertata.
AGGIORNAMENTO QUOTIDIANO PER REGISTRO CANTIERE
Da oggi, quindi, fa fede il registro di cantiere, che è il libro sul quale devono essere descritte quotidianamente le generalità di coloro che accedono al luogo di lavoro. Il registro, nella sua intestazione, deve contenere il nome dell’impresa, il luogo del cantiere e i riferimenti normativi. Deve essere aggiornato ogni giorno con i nomi del personale impiegato nei lavori e deve rimanere sempre presso il cantiere. Il registro, prima di essere utilizzato, deve essere vidimato presso la Direzione provinciale del lavoro competente per territorio. Il committente o appaltante, cioè la persona o la ditta che affida l’esecuzione dei lavori e beneficia dell’opera o servizio prestato, risponde in solido con il datore di lavoro nel caso in cui siano presenti contemporaneamente nel cantiere più datori di lavoro o lavoratori autonomi. LABITALIA
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