Si avvia a risoluzione la questione della stabilizzazione dei lavoratori del call center. Una svolta decisiva nella vicenda, infatti, è stata impressa da un ‘Avviso comune’ firmato alla presenza del ministro del Lavoro, Cesare Damiano, da Confindustria e Cgil, Cisl e Uil. “Le Parti sociali - dichiara il ministro - hanno compiuto un atto importante che consente di definire percorsi di stabilizzazione del lavoro in coerenza con la circolare da me emanata il 14 giugno scorso. Si dà, attraverso la contrattazione aziendale, una risposta ai giovani lavoratori che chiedono giustamente una corretta applicazione dei contratti di lavoro e la possibilità di costruire un futuro di certezze”. Damiano ha ricordato poi, come lui stesso abbia già “provveduto ad inserire nella legge finanziaria, approvata dal Consiglio dei ministri, una norma che favorisce la stabilizzazione del lavoro parasubordinato, non soltanto nei call center, ma in tutti i settori di attività. A tal fine la finanziaria prevede un apposito stanziamento di risorse”. “Si completa in tale modo - conclude il ministro - un’azione di stretto collegamento e di coerenza tra l’azione sindacale di contrattazione e l’iniziativa legislativa, che consentirà di dare le migliori risposte contro la precarizzazione del lavoro. Questa misura si rapporta strettamente al taglio delle tasse sul lavoro inserito in finanziaria e collegato, come è noto, al rapporto di lavoro a tempo indeterminato”.
Positive le reazioni del mondo sindacale. I tre segretari confederali Nicoletta Rocchi (Cgil), Anna Maria Furlan (Cisl) e Paolo Pirani (Uil), in una nota congiunta, parlano di “un primo passo in direzione del superamento delle condizioni di precarietà del lavoro che ha contraddistinto il settore, cresciuto per numero di aziende e occupati, in un contesto di totale assenza di regole, diritti, vincoli”. “L’accordo - proseguono i sindacalisti - definisce le linee per la contrattazione aziendale, ai fini della regolarizzazione delle collaborazioni a progetto, la loro trasformazione in lavoro dipendente per le attività in bound e il loro corretto utilizzo per le attività out bound”. Fondamentale, tuttavia, il ruolo della legge finanziaria in discussione, “che pur avendo bisogno di ulteriori aggiustamenti - dicono ancora Cgil, Cisl e Uil - ha fornito gli strumenti economici e giuridici per consentire i percorsi di stabilizzazione, salvaguardando i diritti dei lavoratori coinvolti. Ora occorre concretizzare tali percorsi, attraverso una intensa stagione di contrattazioni aziendali che dovranno definirne le modalità attuative e dovranno, nel contempo, migliorare le condizioni dei collaboratori a progetto”. E annunciano: “Già a partire dalle prossime settimane avvieremo attivi informativi ai livelli regionali, propedeutici all’effettuazione di assemblee nelle aziende di call center. Siamo consapevoli che ciò che ora ci attende è ben più impegnativo di quanto fin qui realizzato. Riteniamo tuttavia di aver posto solide basi a un processo di regolarizzazione che offrirà nuove certezze a decine di migliaia di giovani che, fino ad ora, ne erano privi. Questi giovani rappresentano il futuro del Paese e il futuro del sindacato. Il sindacato confederale saprà sollecitare e valorizzare il loro protagonismo nelle battaglie che insieme sosterremo per la conquista di sempre maggiore sicurezza e sempre migliori condizioni di vita e di lavoro”. LABITALIA
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