Oltre 43mila aziende ispezionate hanno portato, nel corso del terzo trimestre del 2006, all’individuazione di irregolarità in 19.185 imprese, di 25.152 lavoratori irregolari (dei quali ben 11.176 in nero) e al recupero di 84.789.636 euro di contributi evasi. Salgono così a 47.070 gli irregolari finora ’scovati’ nel 2006. Sono i risultati dell’intensa attività di vigilanza del ministero del Lavoro, svolta in stretto raccordo con il Reparto operativo del Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro, Inps e Inail. L’operazione è stata presentata a Roma dal ministro del Lavoro, Cesare Damiano, dal sottosegretario Rosa Rinaldi, dal Colonnello Luciano Annichiarico, Comandante dei Carabinieri per la Tutela del Lavoro, da Mario Notaro, direttore generale delle Attività Ispettive del ministero del Lavoro, e da Vittorio Crecco, direttore generale dell’Inps. I dati evidenziano per il 2006 (in particolare dal mese di settembre, quando Damiano ha potenziato le attività ispettive sia con le misure inserite nel decreto Bersani sia con una circolare) un cospicuo incremento della lotta al lavoro illegale. Dal 2005 al 2006, infatti, le aziende ispezionate sono passate da 72.325 a 73.818 (+2,06%), le aziende irregolari da 42.706 a 43.841 (+2,66%), i lavoratori irregolari da 34.886 a 47.070 (+34,93%), i lavoratori totalmente in nero da 23.917 a 30.650 (+28,15%) e il recupero di contributi evasi da 294.032.210 a 314.836.156 (+7,08%). CHIUSI 88 CANTIERI EDILI Nel corso dell’operazione, sono stati emessi provvedimenti di sospensione lavori in 88 cantieri edili, localizzati in tutta Italia (36 al Nordovest, 14 al Nordest, 18 al Centro, 20 al Sud). Di questi, 50 (pari al 57% del totale hanno provveduto a regolarizzare le posizioni scoperte, mentre 212 lavoratori (di cui 65 stranieri privi del permesso di soggiorno) non risultavano nemmeno nelle scritture contabili. Particolarmente intensa la vigilanza in agricoltura. Al 30 settembre 2006, l’Inps ha annullato 85.685 rapporti di lavoro fittizio in agricoltura (contro i 37.134 dell’intero 2005) e ha recuperato contributi per 214.212.500 euro. L’Inps ha inoltre predisposto una vera e propria task force nelle regioni più a rischio per l’area legalità (Puglia, Campania, Calabria e Sicilia). Setacciata in profondità la provincia di Foggia, dove su 501 aziende ispezionate il 40% (201) era irregolare e dove, su 3.279 lavoratori passati al vaglio, ben 1.131 (35%) erano irregolari. Tra questi 3 minori, 46 extracomunitari con permesso di soggiorno e 617 clandestini.
DAMIANO, DA DOMANI DURC OBBLIGATORIO ANCHE IN AGRICOLTURA
“Da domani il Durc (Documento unico di regolarità contributiva) sarà obbligatorio anche per le aziende agricole e nella Finanziaria sarà prevista l’estensione a tutti i settori”. Lo ha annunciato il ministro del Lavoro, Cesare Damiano, nel corso della conferenza stampa di presentazione dei risultati delle attività ispettive. L’obbligatorietà del Durc nelle gare di appalto (pubbliche e private) finora riguardava le imprese edili. “Da domani - ha ricordato il ministro - ci sarà uno strumento in più per la lotta al lavoro nero”. Damiano ha sottolineato come “alle buone norme corrispondano buone realtà”. Commentando i dati delle ispezioni, Damiano ha ricordato che “con l’emendamento al decreto Bersani abbiamo introdotto non solo il Durc per l’agricoltura, ma anche l’obbligo della comunicazione dell’assunzione del lavoratore il giorno prima dell’entrata al lavoro, il tesserino di riconoscimento e inasprito le sanzioni. Tutte norme varate col consenso di Cgil, Cisl, Uil e Ance, l’associazione dei costruttori”.
RINALDI, PER LAVORATORI FOGGIA PENSARE A PERMESSO TEMPORANEO
“Di fronte a una situazione straordinaria che ci consegna comportamenti pesanti di illegalità come quella di Foggia, non ci possiamo fermare e dobbiamo però pensare a uno strumento straordinario, come un permesso temporaneo, per quei cittadini immigrati sfruttati e trovati in condizione di lavoro nero”. Lo ha dichiarato il sottosegretario al Lavoro, Rosa Rinaldi, intervenendo alla conferenza stampa di presentazione delle attività ispettive del ministero del Lavoro. “Un permesso di soggiorno temporaneo - ha spiegato Rinaldi - permetterebbe di accertare sul piano giuridico e legale le responsabilità di chi utilizza questa manodopera e poi permetterebbe di regolarizzare il lavoratore, laddove possibile”. Commentando poi la decisione assunta oggi dal consiglio dei Ministri di affrontare il tema dell’immigrazione con un disegno di legge organico (e non con un decreto d’urgenza, come già ipotizzato), Rinaldi ha detto che “il governo nella necessità di trovare una misura più generale non si ferma sui provvedimenti urgenti”. LABITALIA
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