Sono 3.035.144 gli stranieri che vivono in Italia e il loro numero è destinato a crescere. L’incidenza degli immigrati sulla popolazione italiana è stata del 5,2%, in pratica ogni 19 residenti uno è immigrato. E’ quanto emerge dal XVI Dossier statistico ‘Immigrazione 2006’ della Caritas-Migrantes, presentato a Roma. Il quadro che affiora dall’analisi della Caritas è quello di un’Italia sempre più multietnica, ma che deve ancora fare grossi passi verso l’integrazione. Secondo il rapporto, gli immigrati non solo crescono, ma tendono sempre più a stabilirsi in Italia. Non solo. Sei immigrati su 10 vorrebbero il diritto di voto e per 1 su 5 le maggiori preoccupazioni sono casa e lavoro. Quasi tutti, infine, lamentano problemi per l’acquisizione della cittadinanza. “L’immigrazione è una grande opportunità nazionale. Ormai è un fatto strutturale e importante della nostra società. Dobbiamo imparare a conviverci”. Così il premier, Romano Prodi, intervenuto al convegno di presentazione del dossier, ha commentato i dati. Secondo il presidente del Consiglio, se gli immigrati accettano le regole della nostra società devono poter diventare cittadini italiani: “Il problema dell’immigrazione - ha continuato - va gestito con lo sbocco nella cittadinanza. Il discorso della cittadinanza non è un fatto a sé. E’ un fatto etico e politico allo stesso tempo. Ci vogliono regole per la cittadinanza. Ma innanzitutto bisogna mettere fine subito alle discriminazioni che sono intollerabili”. E su come favorire le politiche di integrazione ha detto: “Nella Finanziaria abbiamo inserito 50 milioni di euro. Sono pochi, ma abbiamo cominciato e spero che si possa arrivare a moltiplicare questa cifra”.
PITTAU, TRA 10 ANNI IL 10% DELLA POPOLAZIONE SARA’ STRANIERA
L’analisi sullo scenario prossimo futuro l’ha fatta Franco Pittau, coordinatore del Dossier. “Tra 10 anni arriveremo ad avere - ha affermato Pittau - il 10% della popolazione straniera. Nei primi anni ’90, l’Italia era per gli immigrati un paese di seconda scelta. Ora 1 milione e 200mila persone sono qui da più di 5 anni, comprano casa, si sposano. Bisogna finirla con slogan del tipo ‘meno immigrati più sviluppo’. Lo sviluppo è legato all’immigrazione”. E che lo sviluppo sia legato alla questione demografica, per Pittau, è una delle tante ragione per cui non bisogna temere gli immigrati. “Nel nostro futuro - ha detto - c’è l’immigrazione. Se non ci fossero gli immigrati l’Europa diminuirebbe di 60 milioni di abitanti. Gli immigrati non vengono qui per farci concorrenza, ma per supplire le forze lavoro italiane che diminuiscono. LABITALIA
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