In un paese intossicato dall’illegalità, dove sono stati compiuti danni non solo economici e organizzativi, ma anche morali, questo governo è impegnato a riparare i guasti e a ripartire. Un rilancio che non può prescindere dal lavoro e dal welfare, per tornare sulla strada dello sviluppo stabile, solido e di qualità. La legge 30 sarà modificata e disboscata dalle innumerevoli forme di contratti atipici, privilegiando invece il contratto stabile a tempo indeterminato e combattendo gli abusi, ma anche i privilegi e creando inoltre reti di sicurezza. In questo quadro, i servizi pubblici per l’impiego si configurano oggi come lo snodo centrale delle politiche attive del lavoro”. Lo ha affermato Tiziano Treu, presidente della commissione Lavoro del Senato, intervenuto al convegno nazionale promosso dalla provincia di Reggio Emilia su ‘Servizi pubblici per l’impiego tra lavoro e formazione professionale’, svoltosi al Centro internazionale Malaguzzi, a Reggio Emilia. All’incontro è intervenuta anche Rosa Rinaldi, sottosegretario al Lavoro, che ha detto: “La questione dei servizi pubblici per l’impiego è per noi centrale. Se col governo precedente le province erano tenute ai margini, ora il clima è cambiato. Riteniamo importante rifinanziare e rilanciare i servizi pubblici per l’impiego e un passo in questa direzione è già stato compiuto togliendo dal patto di stabilità le risorse allo scopo dedicate”.
Dunque, come è stato ribadito al convegno, impegni precisi nell’agenda politica dei prossimi mesi, che saranno cruciali, come ha sottolineato, aprendo i lavori, l’assessore al Lavoro e Formazione professionale della provincia di Reggio Emilia, Gianluca Ferrari. “Abbiamo voluto l’appuntamento di oggi - ha detto - perché il momento è particolarmente significativo, sia per il futuro della formazione professionale, che per quello dei servizi pubblici per l’impiego. A gennaio 2007 si aprirà una nuova fase del Fondo sociale europeo, da cui dipendono finanziariamente in misura cospicua entrambi i sistemi. Oggi i centri per l’impiego in Italia sono 532 e, pur tra molte differenze, rappresentano un importante strumento di politica attiva del lavoro. A Reggio - ha ricordato l’assessore - il 18% di tutte le assunzioni avviene grazie al servizio pubblico, risultato significativo anche ai fini della costruzione di un armonico e trasparente mercato del lavoro. L’innovativa esperienza che si è fatta strada, non solo a Reggio, ma anche in altre province italiane, è stata finanziata in questi anni quasi esclusivamente da risorse europee e nel 2004 sono stati cancellati i fondi nazionali, che sarebbe molto miope non ripristinare. Un qualsiasi governo che oggi non seguisse da vicino le problematiche del lavoro - ha incalzato Ferrari - non farebbe certo un buon servizio a cittadini e imprese”. LABITALIA
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