Circa tre morti al giorno, oltre 1.300 morti l’anno. E’ il ‘bollettino’ degli infortuni sul lavoro. Per monitorare e affrontare una situazione inaccettabile, si è insediata al Senato la commissione sugli infortuni. Primo obiettivo dell’organo è quello di “muoversi con determinazione per fare in modo che le condizioni di lavoro possano essere migliorate”, afferma il presidente, Oreste Tofani. Compito dell’organo, aggiunge, sarà anche quello di “dare stimoli al Parlamento per arrivare a norme che siano leggibili e chiare”. “La nostra prima missione - annuncia Tofani - sarà a Campello”, dove la scorsa settimana quattro persone hanno perso la vita mentre stavano lavorando. Un viaggio che servirà a “renderci conto di quanto successo: avremo così la possibilità di avere un quadro completo”. Tofani mette poi in evidenza come, nonostante l’eterogeneità delle presenze dei vari gruppi parlamentari, “su questi temi non ci possono essere scontri di carattere politico: ci possono essere diverse sensibilità, che però dovranno convergere nel contrasto a questi fenomeni”.
Il lavoro di questa commissione, aggiunge il vicepresidente, Dino Tibaldi, “non è facile: sulle questioni legate al lavoro deve cambiare il clima del paese e si deve formare una coscienza comune”. Occorre intervenire, spiega, attraverso “un’attività preventiva, che dovrà essere accompagnata anche da un’attività repressiva ed è necessario rivedere una serie di normative per fare in modo che le imprese assumano la sicurezza come dovere”. Molte volte i lavoratori, sottolinea Tibaldi, “non sono nelle condizioni di fare rispettare le regole”, perché precari. Bisogna costruire un clima in cui “il profitto e la produttività siano subordinati alla sicurezza”. “Nel nostro paese - conclude- muoiono tre lavoratori al giorno, oltre 1.300 morti l’anno. Sono più di una guerra”. LABITALIA
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