Un fondo perequativo “correttamente definito e ripartito” per compensare “la minore capacità fiscale dei territori del Mezzogiorno, come previsto dall’articolo 119 della Costituzione”. Lo chiede la Svimez (Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno), in materia di federalismo fiscale e, in particolare, in merito al documento proposto dal gruppo di lavoro nominato dal ministro dell’Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, al Consiglio dei ministri dello scorso 22 dicembre. “Nel Mezzogiorno la pressione fiscale posta in atto dagli enti territoriali è, per obiettive ragioni di necessità, più elevata”, si legge in una nota della Svimez. Inoltre, “il livello dei servizi è nel Sud ampiamente insoddisfacente”. “L’applicazione dell’articolo 119 dovrebbe invece consentire agli enti di tutte le zone d’Italia, attraverso un mix appropriato di tributi, compartecipazioni e trasferimenti, di disporre, applicando l’aliquota base dei tributi, di risorse sufficienti a finanziare integralmente le funzioni pubbliche che sono ad essi affidate”, e cioè i ’livelli standard dei servizi’, che lo Stato ha l’impegno di definire e di cui esso deve, con i mezzi indicati, assicurare il finanziamento. “Se la base di partenza che è posta nell’art.119, e cioè la copertura integrale del fabbisogno per tutte le funzioni pubbliche attribuite in via ordinaria, non viene assicurata - conclude la Svimez - rischia di non potersi utilmente applicare il comma 5 dello stesso articolo della Costituzione”, che prevede risorse e interventi aggiuntivi, necessari per il “superamento del dualismo nazionale”. LABITALIA
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