Riscrivere le regole e varare una nuova legislazione del lavoro”. E’ questa l’esigenza espressa dal segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni, al termine dell’incontro ‘Percorsi di rientro dalla precarietà’, che si è tenuto a Roma. “Occorre un intervento di legislatura - ha affermato Fammoni - e l’ambizione di regole che durino nel tempo. Al tempo stesso, si impongono interventi immediati che invertano il trend in atto che registra un aumento della precarietà”. Nei dati presentati durante l’incontro è emerso come, nel 2006, i rapporti di lavoro precario abbiano superato quelli a tempo indeterminato. Ciò ha spinto il segretario confederale, nel suo intervento conclusivo, a chiedere “che le forme di lavoro che esulano dal contratto a tempo indeterminato vadano drasticamente diminuite e che, al massimo, possano essere previste in condizioni di straordinarietà con percentuali definite”. “Quanto agli ammortizzatori sociali - ha spiegato Fammoni - la scelta deve essere quella di salvaguardare il bene ‘lavoro’ e, naturalmente, di tutelare chi il lavoro lo perde. Ma - ha detto infine il segretario confederale - anche in questo caso sarà decisivo il rientro dalla precarietà”. Tutti questi interventi, per la Cgil, hanno comunque un filo conduttore omogeneo: ridare alla contrattazione fra le parti “ruolo e centralità”. LABITALIA
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