Continua a crescere il lavoro non standard. Un andamento che si registra in un quadro caratterizzato, negli ultimi anni, da un’espansione dell’occupazione pur in presenza di una crescita economica scarsa o nulla. E tali segnali si sono intensificati nella seconda metà del 2005 e nel corso del 2006, quando anche la crescita economica è tornata su valori positivi. E’ quanto emerge dal ‘Monitoraggio delle politiche occupazionali e del lavoro - Febbraio 2007’, realizzato dal ministero del Lavoro. Lo studio si pone in linea di continuità con i precedenti redatti a partire dal 2000 e punta a chiudere il quadro statistico sulle somme spese e le persone coinvolte da strumenti di politica del lavoro fino a tutto il 2005, anche alla luce dell’andamento del mercato del lavoro (con dati che arrivano a coprire i primi nove mesi del 2006). “I dati empirici che emergono dal monitoraggio - commenta Giovanni Battafarano, capo della segreteria tecnica del ministro del Lavoro - non fanno altro che suffragare la fondatezza delle nostre tesi e dei nostri interventi in materia di occupazione. In effetti, il rapporto mostra, fino a quasi tutto il 2006, la continua estensione del lavoro non standard. Tendenza, questa, come descritto in un’apposita sezione, che dovrebbe essere efficacemente contrastata dai provvedimenti legislativi (vedi sconti sul cuneo fiscale finalizzati alla stabilizzazione, lotta al sommerso, ecc.) messi in campo dall’esecutivo”. Per Battafarano, dunque, “il prossimo confronto con le parti sociali deve misurarsi con queste problematiche ai fini di un rilancio delle politiche attive del lavoro e una qualificazione dei servizi per l’impiego”.
Due le tipologie di lavoro non standard analizzate, in particolare, nel monitoraggio: il lavoro interinale (o somministrato) e le collaborazioni coordinate e continuative (a progetto o meno). Per quanto riguarda il lavoro interinale, gli archivi Inps (la cui analisi consente di coprire quasi tutto il 2006) mostrano che, dopo il rallentamento registrato nel corso del 2004 e della prima metà del 2005 (soprattutto in termini di giornate complessivamente lavorate), nella seconda metaà del 2005 e nel corso del 2006 la crescita è ricominciata su livelli decisamente più elevati. I lavoratori interinali (misurati in termini di unità equivalenti) rappresentano ormai poco più dello 0,6% del totale dei dipendenti. Continua, inoltre, a diminuire il livello di concentrazione del mercato, che è quindi caratterizzato da una maggiore concorrenza tra gli operatori. LABITALIA
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