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Mezzogiorno: Epifani, poche zone franche in politica sviluppo
15/02/2007 NP-3213

La zona franca può avere un senso a due condizioni: che stia dentro una politica di sviluppo un po’ più vasta e che le zone franche non siano in un numero tale da rendere assolutamente senza senso questo provvedimento”. Così il segretario della Cgil, Guglielmo Epifani, è intervenuto a Bari a un convegno dal titolo ’Dalle Città il nuovo Mezzogiorno’. “So già che avremo una discussione - ha spiegato Epifani - in cui ogni campanile tenderà a diventare una zona franca, ogni quartiere del campanile a diventare una sottozona franca In questo modo non andiamo da nessuna parte. Il governo decida, sentite le parti, poche zone franche nel Mezzogiorno che stiano dentro un disegno di sviluppo come quello che noi proponiamo”.
“Si tendono a sovrapporre - ha detto Epifani - piani che assieme non ci stanno. Esistono tante questioni in Italia, non ce ne è solo una. Potrei citare la questione insulare di cui nessuno parla. In realtà, siamo un paese che ha tante questioni, tante centralità. Si è sempre giocato il Nord contro il sud negli ultimi anni e però i dati ci dicono che il nord ha ripreso a correre e il Sud invece è restato fermo. E, quindi, bisogna ripartire da come riorientare uno sviluppo possibile del Mezzogiorno. Non abbiamo tante alternative - ha spiegato Epifani - perché investimenti delle imprese italiane e internazionali non arrivano. Partiamo allora dal rapporto con il territorio di cui le città sono il fulcro essenziale e attorno a questo costruire una rete di investimenti che parla allo sviluppo e anche alla dimensione sociale delle comunità locali”.
LABITALIA

smile99

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