Sostegno per le nuove attività del ‘made in Italy’del software, dell’informazione e della comunicazione e messa in campo delle misure necessarie per creare un ambiente favorevole a un rapporto sinergico fra università e ricerca, finanza e imprese. Sono queste le proposte dei giovani industriali lanciati da Emilia Gangemi, presidente del Gruppo giovani imprenditori - Unione degli industriali e delle imprese di Roma, intervenendo all’Assemblea 2007. “Rimettere i giovani al centro della crescita - ha spiegato - è la necessità dell’attuale fase storica del nostro Paese. E’ questa la rivoluzione del punto di vista di cui oggi ha bisogno la nostra cultura, la nostra iniziativa e soprattutto la nostra politica. I Paesi in grado di formare e attirare i migliori talenti - ha aggiunto Gangemi - sono anche quelli che hanno le economie della conoscenza più competitive e molti sono gli indicatori che correlano positivamente talento e professionalità creative con il tasso di sviluppo economico e tecnologico. Le nuove generazioni di imprenditori sono le più idonee ad affrontare con successo gli effetti del cambiamento nel contesto competitivo internazionale”.
Per il presidente nazionale dei Giovani imprenditori di Confindustria, Matteo Colanninno, “l’Italia è un paese che ha bisogno di darsi una scossa in termini di meritocrazia, per favorire a tutti pari opportunità”. “Il concetto di etica generazionale - ha affermato - sta entrando nella nostra società anche grazie ai giovani imprenditori, fermo restando che è una conquista ancora da raggiungere. L’Italia non deve perdere la sfida delle intelligenze, un tema quanto mai vitale e cruciale per il nostro Paese”. LABITALIA
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