Un’indagine destinata a misurare la conoscenza delle lingue straniere da parte degli studenti degli Stati membri dell’Unione europea. E’ questa l’ultima iniziativa proposta dalla Commissione europea per ottemperare agli obiettivi definiti nel consiglio di Lisbona, durante il quale era stata sottolineata l’esigenza di accrescere la mobilità geografica e migliorare le competenze linguistiche dei cittadini europei. Elaborata dopo molti anni di collaborazione tra i servizi della Commissione e gli Stati membri, l’indagine europea sulle competenze linguistiche valuterà le conoscenze degli studenti al termine della scuola dell’obbligo, tra i 14 e i 16 anni. Nel primo ciclo di test, che dovrebbe svolgersi nel 2009, saranno misurate tre competenze (comprensione scritta, comprensione orale ed espressione scritta) nelle due lingue maggiormente insegnate in ciascuno Stato membro, scelte fra le cinque lingue ufficiali complessivamente più insegnate a livello comunitario, ossia inglese, francese, tedesco, spagnolo e italiano. I dati raccolti attraverso l’indagine forniranno informazioni sulle competenze linguistiche degli studenti e consentiranno di sapere dove sono attuati i metodi di insegnamento più efficaci e dove si ottengono i migliori risultati e, nel tempo, di seguire i progressi ottenuti sul fronte dell’apprendimento delle lingue.
“L’indicatore di competenza linguistica - ha affermato Ján Figel’, commissario europeo per l’Istruzione e la formazione - non è destinato a stabilire una classifica tra i vari paesi, ma a individuare metodi efficaci di apprendimento delle lingue per favorire lo scambio delle buone pratiche tra gli Stati membri”. Secondo Leonard Orban, commissario europeo per il Multilinguismo, “l’indicatore europeo di competenza linguistica servirà a mostrarci il livello generale di conoscenza delle lingue da parte degli studenti degli Stati membri e la distanza che ancora ci separa dall’obiettivo di promuovere il multilinguismo dei cittadini europei e l’insegnamento di almeno due lingue straniere fin dalla più tenera età. In tal modo, ci aiuterà a concepire e sviluppare la politica per il multilinguismo nel prossimo futuro”. LABITALIA
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