Sono 140 i tirocini formativi a disposizione di altrettanti beneficiari dell’indulto abitanti nella provincia di Roma nell’ambito del progetto ‘Lavoro nell’inclusione sociale’, voluto dal ministero del Lavoro e della Previdenza sociale in accordo con il ministero della Giustizia e affidato all’agenzia tecnica governativa Italia Lavoro. E proprio Italia Lavoro, comune e provincia di Roma hanno presentato in Campidoglio il protocollo di intesa per l’attuazione del progetto, che prevede, oltre ai tirocini, servizi di incontro tra domanda e offerta, campagne di informazione e incentivi per le aziende. Il progetto, avviato alla fine del 2006, coinvolge 14 aree metropolitane e ha già dato i suoi primi frutti a Torino, dove su 5 tirocinanti finora selezionati già tre hanno trovato lavoro, come aiuto cuoco, addetto alle pulizie e impiegato tecnico. In particolare, i tirocini avranno una durata di 6 mesi, con una retribuzione di 450 euro mensili, mentre le aziende riceveranno un contributo di 1.000 euro per le attività di formazione, a fronte di un’assunzione a tempo determinato di almeno 12 mesi o a tempo indeterminato. In caso di assunzione prima della fine del tirocinio, i contributi per i mesi non svolti vanno all’impresa stessa. A breve, inoltre, verrà attivato un sito Internet che faciliterà l’incontro tra domanda e offerta, mettendo a disposizione schede di adesione per le imprese che vogliono partecipare al progetto e per i beneficiari dell’indulto interessati a candidarsi. “La provincia - spiega l’assessore provinciale alle Politiche del lavoro e della Qualità della vita, Gloria Malaspina - dà seguito all’intervento nei confronti dei settori svantaggiati della popolazione, impegnandosi in questo caso per ex detenuti rimessi in libertà per effetto dell’indulto. Dopo l’attivazione del servizio offerto dai centri per l’impiego direttamente nelle carceri di Roma, Velletri e Civitavecchia, è nostra intenzione curare l’inserimento al lavoro di questi soggetti attraverso azioni calibrate sulle persone, che facciano emergere le competenze acquisite nel corso della vita per aiutarli a ricostruire un progetto di vita. Questo progetto - ricorda Malaspina - ben risponde a un’idea che vede la necessità di coniugare, nel difficile mondo del lavoro di oggi, interventi di inserimento lavorativo con politiche di sostegno individuale, che siano di accompagnamento al lavoro”.
POMPONI, INTERVENTI DA FARE PER AFFRONTARE QUESTIONE SICUREZZA
“Si tratta di un altro tassello del mosaico che vogliamo costruire, un mosaico - dice l’assessore al Lavoro del comune di Roma, Dante Pomponi - in cui il carcere e la città non sono due mondi distinti e separati, ma sono un tutt’uno in continuo dialogo. Due settimane fa abbiamo stanziato un milione di euro per le imprese che decidono di assumere detenuti ed ex-detenuti. Oggi, grazie alla collaborazione con la provincia e con Italia Lavoro, facciamo un altro passo avanti verso l’inclusione sociale di queste persone, perché diventino risorsa per la città: uomini e donne che hanno diritto alla dignità e all’autonomia del lavoro. Credo fermamente - conclude Pomponi - che siano questi gli interventi da fare per affrontare la questione sicurezza: dare un’opportunità a chi esce da percorsi difficili è il primo passo per scongiurare il rischio di nuove difficoltà”. LABITALIA
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