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Progetto Indulto’ a Venezia su ‘Okkupati’
27/06/2007 NP-3317

La storia di due ex-detenuti, scarcerati in seguito all’indulto e inseriti al lavoro presso una cooperativa sociale di Venezia, grazie ai fondi del progetto ‘Indulto’, finanziato dal ministero del Lavoro e della Previdenza sociale e dal ministero di Grazia e Giustizia con la collaborazione di Italia Lavoro.
A raccontarla è stato un servizio che è stato trasmesso domenica su Rai Tre, nel corso della trasmissione ‘Okkupati’, magazine settimanale sul mondo del lavoro. Un esempio di come il lavoro sia indispensabile per il reinserimento sociale di chi ha sbagliato nei confronti della società. Il progetto, che coinvolgerà in Italia circa 2.000 ex detenuti, interesserà le città di Milano, Venezia, Bari, Roma, Cagliari, Bologna, Catania, Genova, Trieste, Messina, Napoli, Palermo e Torino. Nel servizio, inoltre, c’è stato anche un commento del ministro del Lavoro e della Previdenza sociale, Cesare Damiano.
Il servizio di ‘Okkupati’ è appunto ambientato a Venezia dove la cooperativa sociale ‘Il cerchio’, che opera anche all’interno del carcere con una serie di laboratori, ha dato la possibilità di lavorare a due beneficiari dell’indulto: Paolo, un italiano di circa 60 anni e Carolina, una donna nigeriana che ha poco meno di 40 anni. Paolo svolge l’attività di ‘pontoniere’, addetto ai pontili, apre e chiude una catenella per gestire il flusso di persone che scendono e salgono dai vaporetti. Caterina, invece, gestisce un bagno pubblico nell’isola di Murano, spesso cambia luogo ma il mestiere resta sempre quello. I due protagonisti raccontano che le agenzie di somministrazione di lavoro temporaneo, dopo che sono venute a conoscenza che esci dal carcere, ti isolano. Per questo, si ritengono fortunati per aver trovato questa cooperativa che ha creduto in loro e senza la minima discriminazione gli ha offerto un lavoro e, quindi, l’opportunità di uscire dai giri malavitosi nei quali erano finiti e che spesso sono i primi a darti ‘lavoro’ quando esci, se non hai alte alternative. Il progetto ‘Indulto’ prevede delle facilitazioni economiche sia per le imprese sia per i beneficiari. A quelle imprese che offrono la possibilità di un tirocinio formativo vengono erogati 1.000 euro per le spese di formazione, mentre per gli ex detenuti un contributo di 450 euro al mese per tutta la durata del tirocinio, che si svolge in 6 mesi, oppure di 675 euro mensili per un massimo di 4 mesi. I tirocini formativi sono stati ideati tenendo conto delle esperienze professionali e delle aspirazioni di ciascun beneficiario, nonché del fabbisogno occupazionale delle aziende presenti sul territorio. Il progetto ha già inserito alcune persone e l’obiettivo è fare pressione sulle imprese per fare in modo che non solo le cooperative sociali, o altre strutture di recupero, si occupino di dare una possibilità a chi dal carcere esce e di certo non vuole tornarci.
labitalia

smile99

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