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Dalla precarietà alla ‘buona e piena’ occupazione
08/11/2007 NP-3414

Un mercato del lavoro fortemente deregolamentato, precarietà, crisi aziendali: con queste criticità ha dovuto fare i conti, fin dal momento del suo insediamento, Alessandra Tibaldi, assessore al Lavoro, Pari Opportunità e Politiche Giovanili della regione Lazio. Le risposte non si sono fatte attendere: dalla legge per il contrasto e l’emersione del lavoro sommerso al piano triennale, dalla gestione di vertenze industriali che hanno permesso il salvataggio di migliaia di posti di lavoro alla proposta del reddito sociale garantito, le azioni dell’assessorato hanno accompagnato lo sviluppo e la promozione della buona e piena occupazione nel Lazio. Non solo. “Diritti, rappresentanza, riconoscimento e rispetto”, come dichiara in quest’intervista la stessa Tibaldi, sono i cardini attorno a cui ruotano le politiche di genere, mentre per la prima volta la regione Lazio si è dotata di un programma di politiche integrate per i giovani, realizzato attraverso un percorso partecipato.
Com’era la situazione del mercato del lavoro regionale e degli altri ambiti di competenza dell’assessorato nel momento del suo insediamento? “Quando ho ricevuto l’incarico di assessore al Lavoro, Pari Opportunità e Politiche Giovanili della Regione Lazio ho trovato una situazione complessa nei settori di mia competenza. Il mercato del lavoro era fortemente deregolamentato, le politiche di genere trascurate e quelle giovanili inesistenti a livello di delega. I principali problemi in cui mi sono imbattuta sono stati quelli della precarietà e delle crisi aziendali esistenti sull’intero territorio regionale: dalle aree a Nord della regione, penso al distretto ceramico di Civita Castellana e alla centrale di Civitavecchia, a quelle dell’estremo Sud, come Cassino e Formia. Ma anche altre criticità hanno interessato l’assessorato, a cominciare dall’ampia diffusione del lavoro nero e irregolare fino alla piaga sociale degli incidenti e morti sul lavoro”. Per affrontare queste criticità quali provvedimenti sono stati presi? “Per contrastare questi problemi sono state attivate molte iniziative ed azioni di sistema, talvolta anche d’intesa con gli altri assessorati. Tra le più significative, vi sono il piano triennale del lavoro e la legge per il contrasto e l’emersione del lavoro sommerso. Ma altre iniziative analoghe sono in itinere: le proposte di legge per il reddito sociale garantito, per la stabilizzazione del personale precario regionale e delle fasce sociali svantaggiate e il testo unico per il lavoro. L’assessorato, nella sua azione di promozione della buona e piena occupazione, ha rilanciato le attività di concertazione istituzionale e sociale, trascurate in precedenza. Questa funzione è avvenuta soprattutto attraverso l’apertura di tavoli tecnici con gli enti territoriali e le parti sociali finalizzati al contrasto del lavoro irregolare e alla promozione dell’inclusione sociale, dell’occupazione e della sicurezza sul lavoro. Inoltre, anche l’attività connessa alle vertenze aziendali ha svolto un ruolo importante nell’ambito della nostra attività istituzionale, garantendo la salvaguardia di migliaia di posti di lavoro. A tale proposito è da sottolineare che la tipologia delle vertenze affrontate è varia, andando dalle procedure di riduzione del personale alle cessioni di ramo d’azienda, dalle dichiarazioni di crisi aziendale fino ai problemi occupazionali legati alle dichiarazioni di fallimento delle imprese”.
LEGGI L’INTERVISTA SU LABITALIA

smile99

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