La strategia di Lisbona per la crescita e l’occupazione, rilanciata nel 2005, sta funzionando. E’ quanto emerge dalla relazione strategica sulle riforme economiche in Europa pubblicata dalla Commissione europea. La relazione dimostra che la strategia sta contribuendo al recente, notevole miglioramento dell’economia della Ue. Le riforme strutturali stanno inoltre cominciando a migliorare il potenziale di crescita e le prospettive di prosperità a lungo termine. La risposta di alcuni Stati membri, tuttavia, è stata più energica di altri e negli ultimi dodici mesi si è ravvisato qualche segno di "stanchezza da riforme". Nel prossimo ciclo della strategia di Lisbona, l’Europa dovrà però accelerare e approfondire le riforme economiche a livello comunitario e nazionale, per attenuare l’impatto delle turbolenze finanziarie che scuotono l’economia globale. La relazione, che individua una serie di nuove iniziative politiche volte a rispondere a questa sfida, sarà presentata al Consiglio europeo di primavera del marzo 2008.
LA VALUTAZIONE DELL’ATTUAZIONE IN ITALIA
Quanto all’Italia, la Commissione sottolinea che, nel periodo 2005-2007, il nostro paese ha ottenuto buoni risultati nell’attuazione del suo programma nazionale di riforma. Sono state adottate alcune misure per adempiere agli impegni approvati dal Consiglio europeo nella primavera del 2006 nei quattro settori d’azione prioritari. Il rapporto sullo stato di attuazione indica che l’Italia ha adottato alcune misure in risposta alle raccomandazioni formulate dal Consiglio. Ma, si osserva, l’entità della sfida impone al paese di attuare altre importanti riforme. Una serie di misure è stata adottata negli altri settori che, secondo le conclusioni del Consiglio, richiedevano attenzione.
Tra i punti di forza del rapporto sullo stato di attuazione presentato dall’Italia nel 2007, si annoverano le prime misure per migliorare l’ambiente in cui operano le imprese, gli interventi diretti a rafforzare la concorrenza nelle professioni, nei servizi finanziari e nel commercio al dettaglio e le azioni di e-government volte a modernizzare il settore pubblico. Mentre i settori del programma nazionale di riforma italiano che presentano nodi problematici da affrontare con la massima urgenza sono: la sostenibilità delle finanze pubbliche, settore nel quale occorre intensificare gli sforzi e completare la riforma delle pensioni; la crescita della concorrenza nei mercati dei prodotti e dei servizi e la piena attuazione delle riforme annunciate; l’intensificazione della lotta contro le disparità regionali in materia di occupazione; il miglioramento dell’istruzione e della formazione continua.
Sulla base di queste considerazioni, si raccomanda all’Italia di proseguire con rigore il risanamento delle finanze pubbliche, riducendo in particolare l’aumento della spesa primaria corrente, e completare la riforma delle pensioni al fine di migliorare la sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche; continuare a rafforzare la concorrenza nei mercati dei prodotti e dei servizi e attuare con rigore le riforme annunciate; migliorare la qualità dell’istruzione e la sua adeguatezza al mercato del lavoro, promuovere la formazione continua, affrontare il problema del lavoro sommerso e garantire il buon funzionamento dei servizi di collocamento, nell’ottica della flessicurezza e con l’obiettivo di ridurre le disparità regionali.
Sarà inoltre importante, per l’Italia, concentrarsi sui seguenti aspetti prioritari: incrementare gli investimenti in ricerca e sviluppo e la loro efficienza, ambito nel quale - nonostante alcuni progressi incoraggianti - sono necessari ulteriori sforzi per raggiungere l’obiettivo del 2010 e per accrescere l’efficienza della spesa pubblica; incrementare gli sforzi per conseguire gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2; migliorare la qualità della legislazione rafforzando e applicando pienamente il sistema della valutazione di impatto, soprattutto per quanto riguarda le pmi; attuare piani per migliorare le infrastrutture; potenziare le strutture per l’infanzia per consentire di conciliare meglio vita professionale e familiare e incentivare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro, e definire una strategia coerente per l’invecchiamento attivo, al fine di accrescere l’occupazione dei lavoratori anziani e migliorare l’adeguatezza delle pensioni. LABITALIA
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