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Nel 2007 +8% imprese guidate da immigrati
22/02/2008 NP-3488

L’impresa si conferma corsia preferenziale per l’integrazione di tanti immigrati extracomunitari residenti in Italia. Nel corso del 2007 sono state 37.531 le imprese individuali aperte da persone nate al di fuori dei confini dell’Unione europea. Rispetto all’anno precedente, il totale delle imprese individuali gestite da titolari immigrati da paesi non appartenenti alla Ue è aumentato di 16.654 unità, raggiungendo così il valore di 225.408 imprese, l’8% in più rispetto al dato di fine 2006. Il bilancio del 2007 conferma l’eccezionale vitalità dell’imprenditoria immigrata a fronte della tendenza ormai consolidata alla diminuzione complessiva delle micro-aziende condotte da italiani. Nonostante l’apporto positivo dell’imprenditoria immigrata, infatti, il bilancio demografico complessivo delle micro-aziende negli ultimi dodici mesi è stato deficitario per quasi 30mila unità (-0,9%). Questi, in sintesi, i dati più significativi diffusi da Unioncamere sulla base di Movimprese, la rilevazione trimestrale condotta sul Registro delle Imprese da InfoCamere.
Nella classifica delle provenienze, il paese più rappresentato tra le nuove iscrizioni dello scorso anno è la Cina (6.929 i titolari nati nell’impero di mezzo che hanno iscritto il proprio nome nei registri delle camere di commercio). A seguire, i nati in Marocco (5.756 nuovi titolari) e in Albania (5.118 nuovi imprenditori). Insieme, i primi tre paesi di provenienza hanno determinato il 47,4% delle nuove iscrizioni nel 2007. La crescita del 2007 si concentra per il 40% nelle costruzioni (6.603 unità in più), tradizionale settore di attività per un gran numero di cittadini immigrati che (soprattutto in questi anni di forte sviluppo del comparto) hanno finito per trasformare un rapporto di dipendenza in una forma di lavoro autonomo. Subito a ridosso segue il contributo del commercio (cresciuto di 5.445 unità) e, più a distanza, quello delle attività manifatturiere (+2.473 imprese). La concentrazione maggiore dell’imprenditoria immigrata si registra in termini assoluti in Lombardia (41.064 imprese, il 18,2% di tutte le imprese con titolare non Ue), ma è la Toscana che ospita il numero più elevato di imprenditori immigrati in proporzione al numero di imprese individuali residenti: 23.417 su 224.168, in pratica più di un’impresa ogni 10. Il record provinciale va a Prato, dove oltre un’impresa ogni quattro (il 27,4%) ha un titolare immigrato. All’opposto, il valore più basso tra le regioni si rileva in Basilicata (2,2% il peso delle imprese di immigrati sul totale delle imprese individuali) mentre, tra le province, Enna è quella con la presenza più ridotta (1,5%).
LABITALIA

smile99

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