Le riforme hanno contribuito l’anno scorso a dare impulso alla crescita e all’occupazione in Europa. Si deve però fare di più per assicurare che tali ricadute raggiungano le persone ai margini della società e per migliorare la coesione sociale. E’ quanto sottolinea una relazione della Commissione europea discussa dai ministri dell’Occupazione e degli Affari sociali. Al centro della ’Relazione congiunta per il 2008 sulla protezione e l’inclusione sociale’ le priorità e i progressi compiuti in relazione alla povertà infantile, al prolungamento della vita attiva, ai fondi di pensione privati, alle disuguaglianze nel campo della salute e all’assistenza di lunga durata. “Le nostre riforme della protezione sociale e le politiche di inclusione sociale stanno producendo risultati: promuovono la coesione sociale e la crescita facendo entrare un maggior numero di persone nel mercato del lavoro e rendendo maggiormente sostenibili le finanze pubbliche”, ha affermato Vladimír Špidla, commissario europeo responsabile per l’Occupazione, gli Affari sociali e le Pari opportunità. “Ma una crescita vigorosa e la creazione di posti di lavoro - ha avvertito - non migliorano automaticamente la situazione delle persone più emarginate. Dobbiamo far interagire le varie politiche per assicurare la piena inclusione dei più vulnerabili”. LABITALIA
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