Le donne dirigenti, in Italia, sono cresciute tra il 1996 e il 2004 del 40% e le donne quadro di oltre il 100%. Lo rivela la ricerca ’Managerialità al femminile’, promossa dalla consigliera di parità della provincia di Torino, Laura Cima, e realizzata da Acta. L’indagine, presentata a Torino al Circolo dei Lettori, delinea il profilo di un modello di managerialità vincente, ma ancora da valorizzare e da promuovere. I numeri, nell’arco compreso fra il 1996 e il 2003, in Italia, parlano di una crescita di donne quadro, che passano da 20.000 a oltre 50.000, e di donne dirigenti, che nel 2003 sono più di 10.000. Un trend in continua crescita, non solo nel loro numero assoluto, ma anche sul totale generale: dal ’96 al 2003 le donne dirigenti passano dal 5% al 10%; le donne quadro dal 15% a oltre il 18%. La presentazione della ricerca è stata l’occasione per un confronto tra le donne manager torinesi. “Il mondo delle manager donne è una ricchezza conosciuta - ha spiegato Laura Cima - ma non adeguatamente valorizzata: occorre ascoltare le indicazioni e i valori che ne derivano, utilizzarli nel ridisegno dei nuovi modelli organizzativi nelle aziende e dei ruoli nella società che siano alternativi all’’arte di arrangiarsi’ e alla solitudine che ne consegue per le donne. La ricerca ha portato a valore condiviso le positività dell’agire della managerialità al femminile, aprendo le porte a una serie di idee su come andare oltre”.
“Una caratteristica significativa del modello emergente femminile è la capacità di migliorare, anche nel piccolo, le regole dell’organizzazione del lavoro: ognuna lo fa per sé e da sé, ma cercando quasi sempre di portare a valore e modello la propria esperienza, trasmettendola ai propri collaboratori”, ha concluso Anna Ferrero, che ha coordinato la ricerca. LABITALIA
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