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Consulenti lavoro, dimezzare contributi nuovi iscritti Enpacl
14/03/2008 NP-3511

Favorire i giovani che oggi si iscrivono all’Ente nazionale di previdenza ed assistenza per i Consulenti del lavoro (Enpacl), dimezzando l’aliquota contributiva per chi entra. Con questo obiettivo, la commissione Riforma dell’Ente ha pensato a una proposta di riassetto del sistema pensionistico della categoria, che è stata presentata a Roma in occasione dell’assemblea dei delegati. Si è così aperta una discussione che continuerà on line sul sito dell’Enpacl, nel ’Forum Riforma’, moderato dall’Ente stesso, fino all’approvazione definitiva prevista per il mese di giugno.
“Per garantire la stabilità della gestione - ha spiegato il presidente Enpacl, Vincenzo Miceli - con particolare riguardo alle nuove generazioni di iscritti, per quanto riguarda il contributo soggettivo, si prevede l’introduzione di sei fasce quinquennali di contribuzione a seconda dell’anzianità di iscrizione all’Ente, a partire dal 1° gennaio 2008. I maggiori importi di contribuzione con decorrenza dal 1° gennaio 2014, invece, risponderanno al principio di gradualità. Nel primo periodo - ha affermato Miceli - non sarà più prevista la riduzione per gli under 35 né alcuna altra causa di riduzione. Al maturare del sessantesimo mese di iscrizione, il consulente, se iscritto ad altra forma di previdenza obbligatoria, potrà optare per la riduzione al 50% dell’importo del contributo soggettivo. Ovviamente, a tale calcolo corrisponderà una proporzionale riduzione nel calcolo della pensione base. Per quanto riguarda la pensione - ha continuato - si è ritenuto di innalzarne l’importo base, dal 1° gennaio 2008, a 9.000 euro annui lordi e dal 1° gennaio 2014 a 12.000 euro. Applicando poi il principio pro-quota, la prestazione base sarà aumentata gradualmente sino al 2014”. La riforma dell’Enpacl, per gli attuali e i futuri pensionati iscritti, prevede anche la possibilità di versare il contributo soggettivo vigente per la prima fascia contributiva al posto di quello dovuto in relazione all’anzianità contributiva effettivamente raggiunta. “In questo caso - ha ribadito il presidente Vincenzo Miceli - il calcolo del relativo supplemento triennale sarà effettuato solo tenendo conto dell’importo del contributo integrativo versato nello stesso periodo. Verrà, inoltre, introdotta una prestazione in rendita differita al compimento dei 65 anni, calcolata con il sistema contributivo, nei casi di cessazione dell’attività, in luogo della restituzione dei contributi versati attualmente prevista, con almeno tre anni di anzianità”. La commissione Riforma dell’Ente ha considerato la questione dell’adeguatezza della prestazione pensionistica erogata, “oggi - ha rimarcato Miceli - ampiamente al di sotto delle necessità dei colleghi”. “Per innalzare la misura pensionistica - ha affermato - è necessario aumentare i versamenti contributivi. Per questo, è emersa la proposta di introdurre moduli di contribuzione soggettiva ulteriori a quello di base, cui aderire su base volontaria, che daranno diritto a una quota aggiuntiva di pensione, calcolata con il metodo contributivo”.
LABITALIA

smile99

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