Da più parti il Codice di Condotta, adottato in Regione Puglia con la Deliberazione di Giunta Regionale n. 280 del 4/3/2008, è stato definito il “Codice Antipizzicotto”, anche citato così nella trasmissione televisiva “Domenica In”.
Forse è il caso di precisare che predisporre Codici di Condotta sia contro le molestie sessuali, sia contro fenomeni di mobbing nei luoghi di lavoro è un preciso obbligo contrattuale ( art. 25 CCNL del 5/10/2001 e art.8 CCNL 22/1/2004) riveniente dalla raccomandazione della C.E. del 27/11/1991 n. 93/131/CEE.
Il Contratto Nazionale delle Regioni ed Enti Locali detta norme anche sulla composizione sia del Comitati Pari Opportunità che del Comitato Paritetico sul Fenomeno del Mobbing, accogliendo le indicazioni del Parlamento Europeo.
Spiace quindi verificare che a fronte di un lavoro e di un impegno di tante donne e di tanti uomini che ha portato alla definizione di un Codice di Condotta ci sia la solita risatina che liquida un preciso compito previsto dalla legge come il “divieto in Regione Puglia di corteggiamento tra colleghi”. Sicuramente questa è la visione dei fatti in un ambiente di spettacolo, dove non è raro che il ricatto sessuale e la molestia non vengano considerati tali, ma certo non ci si aspettava che un tale atteggiamento venisse condiviso anche da qualche giornalista locale, non molto ispirato.
Solo chi non vive una realtà lavorativa che ti obbliga a condividere lo stesso, a volte ristretto, ambiente non conosce il disagio di chi subisce sguardi insistenti, pizzicotti e battute non felici, non cercate e non desiderate, così come il disagio di chi viene ignorato nei processi formativi e organizzativi dell’Ente. L’aver ridotto una serie di norme tese a salvaguardare la dignità dei lavoratori a mero sberleffo ancora una volta dimostra un volgare pressappochismo che inficia tutto il lavoro che è stato fatto intorno a questi problemi, che noi insistiamo a considerare veramente importanti per la salvaguardia di chi lavora. REGIONE PUGLIA
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