Ridurre l’orario di lavoro o rimodularlo per accrescere le proprie competenze, o riqualificarsi. Nel Lazio, ora, le lavoratrici e i lavoratori hanno uno strumento in più per salvaguardare la propria posizione nel mercato o per migliorare la loro posizione professionale, grazie a un’iniziativa promossa dalla regione Lazio e finanziata con oltre 1,6 milioni di euro. L’iniziativa è stata presentata nella sede della regione Lazio, a Roma, dall’assessore all’Istruzione, Silvia Costa, e dall’assessore al Lavoro, Alessandra Tibaldi. I due assessori, insieme al direttore generale della Direzione Lavoro della regione Lazio, Lea Battistoni, hanno illustrato l’avviso pubblico per i progetti di formazione continua (destinati cioè ai lavoratori occupati a vario titolo), connessi ad accordi contrattuali e che devono prevedere quote di riduzione o di rimodulazione (come il part time, il telelavoro o la flessibilità in entrata o uscita) dell’orario e dei tempi di lavoro.
L’avviso pubblico è stato finanziato ai sensi dell’articolo 6 della legge 53/2000 (la stessa che ha istituito i cosiddetti ‘congedi parentali’) con fondi messi a disposizione dal ministero del Lavoro: per la precisione 1.667.289 euro. Altrettanti sono in arrivo a valere sul 2007. L’avviso è del 12 marzo scorso e scade il 28 aprile.
“La legge 53 -ha spiegato l’assessore Costa- è importante proprio perché si muove nello spirito della conciliazione dei tempi della famiglia con i tempi di lavoro, ma anche perché promuove la qualificazione di lavoratrici e lavoratori durante l’esperienza lavorativa. In particolare, si tratta di uno strumento importante per le donne, per le quali è più complesso ottenere il riconoscimento del diritto formativo, anche se sancito dalla contrattazione. Per questo, è importante promuovere un tempo ridotto o flessibile per poter usufruire della formazione”.
Costa, presto piano di formazione continua In concreto, possono presentare domanda di finanziamento le imprese interessate a formare i propri dipendenti, gli enti di formazione, gli enti bilaterali (datori-lavoratori) costituiti sulla base di accordi nazionali. L’importo massimo assegnato a ciascun progetto è di 250.000 euro e, soprattutto, il progetto formativo deve essere accompagnato da un accordo contrattuale (di natura aziendale, nazionale o territoriale), in cui si stabiliscono le linee guida della riduzione dell’orario o della sua riorganizzazione, delle retribuzioni e dei tempi e dei destinatari. Possono partecipare ai percorsi formativi gli occupati con varie tipologie contrattuali: i lavoratori subordinati (anche in cassa integrazione o mobilità), gli apprendisti o quelli con contratto di ’formazione lavoro’ e inserimento, i lavoratori a intermittenza, in ’job sharing’ e a tempo parziale, i soci di cooperative, i titolari o soci delle imprese destinatarie iscritti a libro paga, i titolari o soci delle imprese artigiane destinatarie non iscritti a libro paga. LABITALIA
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