Il 22,3% dei centri per l’impiego, in Italia, ritiene i propri sistemi informatici adeguati alle nuove procedure introdotte dal sistema delle comunicazioni obbligatorie on line. E’ quanto emerge dall’indagine Isfol sul nuovo sistema, presentata a Roma nel corso del seminario ‘I servizi per l’impiego: nuove sfide e nuove opportunità’. A rispondere più positivamente sull’adeguatezza del proprio sistema informatico alle procedure amministrative attraverso cui i datori di lavoro possono, con un modello unificato, adempiere agli obblighi relativi ad assunzioni, proroghe, trasformazioni e cessazioni di lavoro, con ben il 40,6%, è l’area geografica Nordest. A seguire, Centro (31,9%) e Nordovest (25,8%). Mentre i centri per l’impiego meno aggiornati (si dichiarano informaticamente adeguati solo per il 7,3%) sono quelli del Sud e Isole.
L’Isfol ha presentato anche i dati del monitoraggio sul funzionamento dei servizi pubblici per l’impiego. Solo il 46,4% dei centri, nel 2007, ha stipulato un patto di servizio con l’utente, concordando (pena la perdita dello stato di disoccupazione) le misure di politica attiva da seguire. E solo il 19,4% dei centri è in grado di gestire in modo diretto l’attivazione di corsi di formazione o l’erogazione di voucher. Poco più di un terzo delle strutture (34,3%) è in condizione di verificare e aggiornare puntualmente i percorsi concordati con gli utenti.
72,3% ATTIVITA’ DIFFUSIONE DOMANDA ATTRAVERSO MEDIA O WEB
Il sistema dei centri per l’impiego, secondo l’Isfol, è impegnato a rafforzare un approccio di servizio orientato verso le imprese. Attualmente, infatti, prevalgono attività di diffusione della domanda di lavoro attraverso i media o il web (72,3% dei centri) e la preselezione dei candidati per conto delle imprese (68,4%). Meno diffuse sono le attività ‘proattive’, sebbene in lenta crescita, come la realizzazione di azioni di analisi dei fabbisogni delle imprese. I dati dell’ultimo monitoraggio dell’Isfol evidenziano, inoltre, divari territoriali nei livelli operativi e di servizio con evidenti ricadute nelle regioni meridionali, nelle quali è quantitativamente maggiore la domanda di intervento. Al Centronord, per contro, si conferma lo sviluppo di sistemi e soluzioni organizzative più strutturate, che saranno chiamate ad incrementare la capacità di erogazione di servizi stabili e continuativi finalizzati all’adattabilità delle persone e delle imprese nel mercato del lavoro.
Secondo l’Isfol, per fronteggiare le sfide future e l’evoluzione della domanda di servizi, appare necessario procedere a un riequilibrio complessivo che punti a realizzare quel sistema informativo del lavoro su scala nazionale per il quale si sta lavorando da anni. LABITALIA
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