Percorsi di reimpiego per 26.875 lavoratori, ricollocazione nel mercato del lavoro per 9.169 di loro, di cui il 70% a tempo indeterminato. Questi alcuni dei risultati raggiunti dal progetto ‘Pari’ (Programma d’azione per il re-impiego dei lavoratori svantaggiati), promosso dal ministero del Lavoro, Salute e Politiche sociali e realizzato con l’assistenza tecnica di Italia Lavoro in 18 regioni. Degli obiettivi raggiunti dal programma si è discusso durante il convegno ‘Modelli evoluti di Welfare to Work. Il programma Pari: risultati e prospettive’, organizzato da Italia Lavoro. Il programma, che ha permesso l’attivazione di 300 sportelli di ricollocazione presso altrettanti centri per l’impiego in tutta Italia, ha portato a una riduzione del bacino dei lavoratori svantaggiati pari a 19.948 unità, il 56% dei lavoratori inizialmente convocati.
VIESPOLI, PROGETTO ’PARI’ HA RAGGIUNTO RISULTATI POSITIVI
“Il progetto ’Pari’ l’abbiamo ’costruito’ durante la nostra precedente permanenza al governo, ed è un programma che parte dall’esigenza di individuare le occasioni per innestare, sulle politiche passive, a iniziare dalle casse integrazioni in deroga, delle politiche attive per la ricollocazione dei lavoratori investiti dalle crisi e dalle difficoltà aziendali. Da qui è nato il progetto, che ha ottenuto risultati positivi a dimostrazione che l’intuizione era giusta e corretta”. Con queste parole, il sottosegretario al Lavoro, Pasquale Viespoli, ha commentato i risultati raggiunti dal progetto ’Pari’. Viespoli ha sottolineato un aspetto fondamentale del programma, quello del patto di servizio: “L’elemento che ha funzionato è stato quello della responsabilizzazione, nel senso che la sottoscrizione del patto di servizio ha portato il lavoratore a prendere coscienza della sua situazione. Infatti, molti dei lavoratori coinvolti inizialmente nel programma non l’hanno sottoscritto e quindi il patto di servizio è servito per fare emergere situazioni reali, per razionalizzare e creare trasparenza nel bacino dell’utenza del progetto”.
Viespoli ha poi ricordato le linee guida del governo in materia di lavoro e formazione: “Ripartiamo dal libro bianco sul mercato del lavoro - ha dichiarato il sottosegretario - e da quel lungo tragitto riformista e di cambiamento del lavoro in Italia, con la consapevolezza che un tratto di strada è stato compiuto e che alcune cose vanno migliorate e riviste. Quell’itinerario prevedeva altre tappe che adesso bisogna onorare e su cui si deve lavorare. Questo obiettivo - ha aggiunto - si concretizza nel migliorare ulteriormente il mercato del lavoro e i servizi di offerta e domanda, nel qualificare il ruolo della formazione come politica attiva, oltre che determinando le condizioni per affrontare il tema delle nuove tutele, e cioè la riforma degli ammortizzatori sociali". LABITALIA
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