L’Italia è al terz’ultimo posto in Europa nel rapporto tra numero dei dipendenti della Pubblica amministrazione e abitanti in una comparazione con quindici Paesi. Il 40% del personale della P.a. risulta occupato nel Nord Italia, il 37% al Sud e il restante 23% lavora in amministrazioni con sede nell’Italia centrale. Quasi il 70% degli occupati della P.a. ha un’istruzione media superiore (51% diploma di scuola secondaria superiore e 18% laurea) contro il 51% degli occupati totali. Inoltre, l’incidenza dell’occupazione femminile è superiore rispetto all’intero mercato del lavoro (50% contro il 39%). È quanto emerge da un’indagine condotta dall’Isfol sui profili professionali della Pubblica amministrazione.
Sono 12 le figure professionali individuate come tipiche nella P.a.. Tra queste, emergono come profili professionali in sviluppo: il responsabile ufficio relazioni con il pubblico (Urp), il responsabile delle pari opportunità e l’esperto di sviluppo locale. L’Isfol sottolinea che, contrariamente a quanto si può pensare, l’occupazione nella P.a. in Italia non è tra le più elevate d’Europa, posizionandosi al di sotto della media dei Paesi dell’Unione europea a 15 e seguita solo da Irlanda e Finlandia. Da un punto di vista geografico, la maggior parte del personale della P.a. risulta occupato in amministrazioni con sede nell’Italia settentrionale (40%) e meridionale (37%), mentre il restante 23% lavora in amministrazioni con sede nell’Italia centrale.
70% OCCUPATI POSSIEDE DIPLOMA SCUOLA SUPERIORE
Dal punto di vista della distribuzione territoriale del numero dei dipendenti pubblici in relazione alla popolazione residente, l’Isfol rileva una maggiore concentrazione nelle regioni centrali, nelle regioni a statuto speciale e nelle regioni meridionali. Se nel primo caso la maggiore presenza di occupazione pubblica per abitante è sicuramente imputabile alla concentrazione delle amministrazioni nazionali a Roma, nel secondo caso incidono probabilmente le esigenze amministrative tipiche delle amministrazioni speciali. Il dato del Mezzogiorno d’Italia può essere spiegato con le scelte di politiche del lavoro attuate per compensare la carenza di opportunità occupazionale nel settore privato.
Gli occupati nella Pubblica amministrazione hanno, poi, titoli di studio superiori a quelli della media degli occupati. Quasi il 70% degli occupati della P.a. può vantare almeno un diploma di scuola media superiore. Il possesso di titoli di studio medio-alti è più elevato presso il personale della P.a. impiegato in amministrazioni nazionali (73%) rispetto al personale delle amministrazioni locali (65%). L’incidenza dell’occupazione femminile nell’area della P.a. (50%) è superiore a quella che si registra sull’intero mercato del lavoro (39%) anche grazie a una maggiore qualificazione delle forze di lavoro femminili dal punto di vista del possesso di titoli di studio elevati.
Se nel mercato del lavoro la presenza femminile in posizioni dirigenziali è in genere bassa (25%), varia molto a seconda del settore economico: 7% nell’industria e 28% nei servizi e nella P.a.. LABITALIA
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