Oltre 100 mila nuovi posti di lavoro creati entro il 2008. E’ questa la previsione sulla situazione occupazionale che emerge dall’indagine Excelsior 2008, realizzata da Unioncamere e ministero del Lavoro, Politiche sociali e Salute. Lo strumento informativo, ogni anno, attraverso interviste a oltre 100.000 imprese con almeno un dipendente di tutti i settori economici e di tutte le tipologie dimensionali, ne raccoglie i fabbisogni occupazionali. I 110mila nuovi posti di lavoro rappresentano il saldo tra 1.079.480 assunzioni complessive previste (delle quali 252mila a tempo determinato a carattere stagionale) e 969mila uscite. Dal rapporto di quest’anno è emersa una maggiore preferenza delle aziende per i contratti a tempo indeterminato, con un aumento del 2% rispetto al 2207, con più attenzione, rispetto al passato, verso i laureati e i diplomati. Secondo il rapporto, l’occupazione dipendente nei settori dell’industria e dei servizi privati continuerà a crescere (+1%), in linea con quanto rilevato da Excelsior nel 2007. Il 35,3% delle assunzioni previste (381mila dipendenti) interessa l’industria; il restante 64,7% (oltre 698mila) nei servizi.
Al Sud si registrano i valori più elevati, sia rispetto alle assunzioni (12,5% il tasso di entrata), sia rispetto al saldo occupazionale (+1,5%, pari a 35.760 posti di lavoro in più rispetto al 2007). Seguono il Nord-Est (9,9% le entrate e +1% il saldo), il Centro (9,3% e +0,9%) e il Nord-Ovest (7,5% e +0,7%). Al momento della conclusione dell’indagine risultavano già effettuate 407.450 assunzioni, il 37,7% di tutte quelle programmate nell’anno. “Le imprese italiane hanno voglia di crescere - ha dichiarato il presidente di Unioncamere, Andrea Mondello - e hanno ben chiaro che, per competere sui mercati globali, occorrono risorse umane più preparate e più competenti. L’aumento della domanda di laureati e diplomati - ha sottolineato - ne è la conferma, così come la maggiore richiesta di profili professionali altamente qualificati”.
E per aumentare sempre la produttività, ha assicurato Mondello, le aziende italiane sono aperte agli investimenti: “Le imprese - ha rabadito - sono pronte a scommettere sui giovani di valore e offrono in prevalenza rapporti di lavoro a tempo indeterminato, perché sanno di fare un investimento per il futuro. Anche se incontrano ancora troppe difficoltà nel reperire le risorse umane qualificate di cui hanno bisogno”.
Il presidente di Unioncamere ha poi evidenziato come le imprese siano pronte a trasformare buona parte dei contratti a tempo determinato in tempo indeterminato: “Nel 2008, le imprese - ha detto - prevedono questo esito per uno su quattro di tutti i contratti a tempo determinato in essere alla fine del 2007”.
Mondello ha tracciato quindi un bilancio della situazione che emerge dall’indagine: “Il nostro sistema produttivo - ha sottolineato - nel suo complesso ha la volontà di reagire alle crescenti difficoltà congiunturali e può continuare a generare occupazione, soprattutto grazie alle piccole e medie imprese. Resta però - ha aggiunto - ancora grande lo spazio da colmare tra i suoi fabbisogni di capitale umano di qualità e il sistema della formazione, un gap che coinvolge tutti i gradi del sistema educativo nazionale, nessuno escluso. Questo gap - ha concluso il presidente - è come un freno a mano tirato rispetto alle potenzialità di sviluppo del sistema-Paese sul quale occorre agire con decisione e rapidità”. LABITALIA
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