Cresce l’occupazione, ma a ritmi più contenuti rispetto al passato (+1% nel 2007 rispetto al +1,7% del 2006), e gli occupati sfiorano quota 23 milioni e 222 mila, massimo storico dal 1992. Ma gli effetti della crisi economica internazionale, che già si sono fatti sentire nell’ultimo trimestre del 2007, saranno ancora più pesanti nel 2008, anno per il quale si prevede un arresto del processo espansivo dell’occupazione. E come sempre, anzi ancora di più che nel passato, l’Italia del lavoro è un Paese che va a due velocità: quella spedita del Nordest e del Nordovest, dove i tassi di occupazione (rispettivamente 67,6% e 66%) superano la media europea e quella del Mezzogiorno, dove il tasso di occupazione si ferma al 46,5% e dove gli inattivi, a causa dell’effetto ’scoraggiamento’, tra il 2000 e il 2007, sono aumentati dell’8,1%. È la fotografia scattata dal Rapporto Isfol 2008, presentato alla Camera dei deputati dal presidente dell’istituto, Sergio Trevisanato, alla presenza del ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali, Maurizio Sacconi. “Gli indicatori su lavoro e formazione - ha confermato Trevisanato - mostrano segnali positivi ancora evidenti nel 2007, mentre tutti gli indicatori volgono al peggio nel corso del 2008”. “È intenzione del governo ampliare gli ammortizzatori sociali in deroga per fronteggiare gli effetti della crisi in atto”, ha quindi annunciato il ministro Sacconi. “È necessario - ha proseguito - dare priorità alla protezione del reddito di coloro che perdono il posto di lavoro, guardando soprattutto alle aree in cui si concentra la crisi”. Tra gli strumenti che il governo sta valutando per fronteggiare la crisi economica, anche un sostegno a una parte dei lavoratori a collaborazione coordinata e continuativa, i cosiddetti co.co.co..
“Stiamo valutando, in via del tutto eccezionale e sempre con strumenti in deroga, se dare una protezione del reddito - ha continuato Sacconi - ai co.co.co. con monocommittenza”. Sacconi non si è sbilanciato, però, su eventuali risorse aggiuntive per gli ammortizzatori sociali, rispetto ai 600 milioni già stanziati dalla Finanziaria. “Sul fronte del mercato del lavoro - ha aggiunto anche il presidente dell’Isfol Trevisanato - dopo oltre un decennio di performance positive, è sopraggiunta una fase di rallentamento che quasi sicuramente avrà segno negativo nei prossimi mesi”. Una situazione di emergenza, dunque, in cui, raccomanda l’Isfol, è bene che prevalgano “riforme incisive e durature”.
Innanzitutto, bisogna affrontare la questione degli ammortizzatori sociali, “per contrastare - ha spiegato Trevisanato - possibili iniquità e situazioni di criticità non presidiate”. “Occorrono valide misure di accompagnamento -ha detto- nei passaggi dall’inattività o dalla disoccupazione al lavoro, grazie a una maggiore copertura e una più elevata qualità delle politiche attive, nell’ottica del welfare to work”. Il tasso di occupazione nazionale (58,7%), dice l’Isfol, è ancora lontano dagli obiettivi di Lisbona e inferiore alla media dei Paesi Ue (65,4%). Un contributo rilevante all’occupazione complessiva proviene dalla componente straniera, con un aumento di 154 mila unità, pari ai 2/3 dell’aumento degli occupati nel 2007 rispetto al 2006 (234 mila). La quota di lavoratori stranieri sale al 6,5% nel 2007 rispetto al 5,9% del 2006. Per leggere l’articolo LABITALIA
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