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Consulenti lavoro, in crescita sfruttamento extracomunitari irregolari
10/12/2008 NP-3683

Lo sfruttamento del lavoro extracomunitario irregolare è in crescita. A ritenerlo è ben il 64% di un campione di 1.000 consulenti del lavoro intervistati in un’indagine della Fondazione Studi del Consiglio nazionale dell’Ordine della categoria, in occasione dell’emanazione del decreto flussi 2008, che dà il via libera a 150mila nuovi ingressi per lavoro subordinato non stagionale. A stimare, invece, il fenomeno in diminuzione è il 35% del campione e a considerarlo praticamente inesistente solo l’1%. I settori dove maggiormente si concentra l’occupazione irregolare di extracomunitari sono il lavoro domestico (31%), l’agricoltura (29%) e l’edilizia (27%); percentuali minoritarie si ritrovano nei pubblici esercizi (6%), nei laboratori artigiani (5%) e nel commercio (1%). La stragrande maggioranza di extracomunitari irregolari (91%) è impiegato in aziende piccole, che contano fino a 15 dipendenti. Fra queste, oltre la metà (56%) occupa da 2 a 5 lavoratori extracomunitari irregolari, il 43% uno solo e l’1% da 5 a 10. Mentre l’8% di extracomunitari irregolari lavora in aziende fra i 16 e i 50 addetti e l’1% in quelle oltre i 50. Inoltre, secondo l’indagine della Fondazione Studi dei consulenti del lavoro, quello dello sfruttamento del lavoro extracomunitario irregolare è un fenomeno che riguarda nel 54% dei casi giovani fino a 40 anni e per il 46% persone oltre questa età. E il 54% non ritiene che sia diffuso anche tra la popolazione più anziana, ma il 53% dichiara che il fenomeno non conosce età. Emerge, poi, come la difficoltà a ottenere il permesso sia la principale causa di lavoro irregolare. Per questo, la presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro, Marina Calderone, ha ribadito “la necessità di una nuova politica di settore, che dia la possibilità di svincolare dai posti messi a disposizione ogni anno dal decreto flussi i settori dove c’è piena occupazione”. La Fondazione Studi dei consulenti del lavoro ricorda, quindi, che i nuovi ingressi per lavoro subordinato non stagionale verranno tutti assegnati scorrendo le graduatorie delle domande presentate agli sportelli unici per l’immigrazione entro il 31 maggio 2008 e che non sarà possibile presentare nuove richieste. Le quote riguardano, in primo luogo, 44.600 lavoratori domestici o di altri settori produttivi, provenienti da Paesi che hanno sottoscritto o stanno per sottoscrivere specifici accordi di cooperazione in materia migratoria e in particolare: 4.500 albanesi; 1.000 algerini; 3.000 bangladesi; 8.000 egiziani; 5.000 filippini; 1.000 ghanesi; 4.500 marocchini; 6.500 moldavi; 1.500 nigeriani; 1.000 pakistani; 1.000 senegalesi; 100 somali; 3.500 srilankesi; 4.000 tunisini. In secondo luogo, le quote interessano 105.400 lavoratori domestici o di assistenza alla persona, provenienti da altri Paesi. E’ stato confermato anche il “filtro” per i datori di lavoro stranieri: verranno, infatti, accettate - spiegano i consulenti del lavoro - solo le domande presentate da quanti, alla data di pubblicazione del decreto, hanno già o hanno chiesto un permesso per soggiornanti di lungo periodo (‘carta di soggiorno’). I datori stranieri avranno 20 giorni, a partire dal 15 dicembre, per confermare on line sul sito www.interno.it di avere questo requisito e di essere ancora intenzionati a portare a termine l’assunzione.
LABITALIA

smile99

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