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Isfol e Fondazione Brodolini studiano ‘Flexicurity’ italiana
18/12/2008 NP-3692

Verificare la possibilità di applicazione del modello di flexicurity, di origine nordeuropea, nelle politiche del lavoro del nostro paese. Questo il tema del convegno ‘La flexicurity nel mercato del lavoro italiano’, organizzato dall’Isfol e dalla Fondazione Giacomo Brodolini, e tenutosi presso la sede nazionale del Cnel. Un modello, quello della flexicurity, che si basa su flessibilità dell’occupazione, sostegno al reddito in momenti di non occupazione e politiche attive finalizzate all’orientamento e alla ricollocazione dei disoccupati.
“Il modello di flexicurity - spiega a LABITALIA Gianni Principe, direttore generale dell’Isfol - stenta nel nostro paese, più che in altri, a prendere piede. Il nostro compito è soprattutto quello di fornire il quadro della situazione. Noi infatti accumuliamo i dati, interpretiamo, elaboriamo, monitoriamo e facciamo una valutazione di come le politiche incidano sulla realtà e quindi quanto ci stiamo avvicinando ai modelli auspicati”. Principe indica le caratteristiche positive della flexicurity: “Ormai non si parla più di un unico modello di flexicurity - sottolinea il direttore generale dell’Isfol - ma di più modelli, che vanno tutti nella direzione di associare l’adattabilità delle imprese, la loro competitività con la sicurezza del lavoro. Sicurezza non solo intesa dal punto di vista degli incidenti del lavoro, ma proprio come stabilità del posto di lavoro, come capacità di mantenere il reddito per chi è occupato”. Il nostro Paese necessita, secondo Principe, di interventi importanti per permettere l’applicazione del modello alle politiche del lavoro. “Il problema è che il nostro Paese, che è uno di quelli più lontani dalla meta - chiarisce l’esperto - deve introdurre alcune modifiche profonde nel mercato del lavoro, nel sistema di reclutamento, nell’incontro domanda -offerta, negli ammortizzatori sociali. Abbiamo infatti un mercato del lavoro che è poco inclusivo, sperequato, che non include le donne, i giovani e i tassi di occupazione sono bassi”. E, secondo Principe, è proprio questo il momento opportuno. “La mia personale opinione - dichiara Principe - è che la crisi ci deve portare ad accelerare questi processi, ma questo è materia di discussione anche politica, e quindi andiamo anche oltre i confini di questo convegno” All’appuntamento ha partecipato anche Giuseppe Ciccarone, vice presidente della Fondazione Giacomo Brodolini: “Questo convegno – spiega - punta a cercare di fare ragionare, misurare e valutare le misure per le politiche del lavoro in un’ottica di flexicurity. L’idea – conclude - è quella di declinare la flexicurity in modo diverso a seconda delle realtà nazionali e regionali”. L’Isfol e la Fondazione Brodolini hanno varato un programma congiunto di studi di durata pluriennale, per indagare sui temi della riforma del sistema del welfare in Italia e sull’applicazione della flexicurity come pilastro fondamentale promosso dalla Commissione Europea.
LABITALIA

smile99

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