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Ue: tra 2006 e 2020 100 milioni di nuovi occupati, tre quarti nei servizi
20/01/2009 NP-3707

Secondo un’analisi del Cedefop (Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale), Agenzia dell’Unione Europea, nel periodo compreso fra il 2006 e il 2020 nell’Ue a 25 Paesi, le nuove opportunità di lavoro potrebbero aggirarsi intorno ai 100 milioni. Oltre alla creazione di 19,6 milioni di nuovi posti di lavoro, si potrebbe contare su altri 80,4 milioni di lavori alternativi in seguito a pensionamenti o a ritiri dal mercato del lavoro. Nella previsione del futuro fabbisogno di competenze (elaborata dal Cedefop nel giugno del 2008), nel 2020 quasi tre quarti dei lavori apparterranno al settore dei servizi. Per quanto riguarda la distribuzione dei settori di occupazione nell’Ue, è probabile che prosegua il lento, ma costante passaggio dall’agricoltura e dalle industrie manifatturiere tradizionali ai servizi, nonostante la recente recessione. E’ probabile, prevede l’Agenzia europea, che questo settore dei servizi registri un aumento sostanziale in termini di creazione di posti di lavoro fino al 2020, in particolare per quanto riguarda i servizi alle imprese. Nell’industria, invece, si potrebbe verificare una perdita di 2,9 milioni di posti di lavoro, mentre l’edilizia dovrebbe tendere a stabilizzarsi. Si prevede che il settore manifatturiero subisca una perdita netta di 800 000 posti di lavoro, malgrado un incremento dell’ingegneristica. Tuttavia, per gli effetti della forte domanda dovuta alle sostituzioni di lavoratori in uscita dal mercato del lavoro, resterebbero ancora notevoli le opportunità di lavoro nel settore manifatturiero, che si confermerà un settore cruciale per le economie dell’Ue.
LABITALIA

smile99

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