Invitiamo gli organismi internazionali, in particolare il Fondo Monetario internazionale, l’Ocse e l’Ilo, a prendere in considerazioni il mercato del lavoro e l’impatto sociale nelle loro attività a fianco dei governi e a condividere le lezioni apprese”. Lo chiedono alle organizzazioni internazionali i ministri del Lavoro del Social Summit del G8. I ministri del G8, insieme al direttore generale dell’Ilo e al segretario generale dell’Ocse e dopo la consultazione delle parti sociali, hanno elaborato un documento comune in cui si dice che “l’uscita dalla crisi mondiale richiede un approccio integrato, economico e sociale”. Inoltre, “affrontare insieme la dimensione umana della crisi è importante per la stabilità economica, sociale e politica”. “Le politiche macroeconomiche devono essere associate a politiche e di occupazione che evitino la disoccupazione e il rischio di esclusione sociale e favoriscano un veloce reinserimento nel mercato del lavoro”. Tra le strategie consigliate dai ministri ci sono la promozione effettiva “di politiche attive del lavoro per aiutare il mercato del lavoro e ridurre la disoccupazione, favorire lo sviluppo delle competenze, in linea con le esigenze del mercato del lavoro, per aiutare le persone a mantenere il proprio potenziale di occupabilità ed evitare fenomeni di disoccupazione di massa, attraverso sostegni alla disoccupazione (come la riduzione compensata dell’orario di lavoro o la divisione dei compiti) associati a misure formative”.
Importante anche “garantire un efficace sistema di protezione sociale per aiutare i lavoratori colpiti dalla crisi e le loro famiglie e consentire al mercato del lavoro di rispondere ai cambiamenti strutturali”. “I nostri governi - prosegue il documento del Summit - devono assicurare che tali politiche siano attuate da servizi pubblici per l’impiego efficienti e moderni e in grado di associare l’erogazione dei sussidi all’attività di collocamento, nonché di fornire assistenza a coloro che ne hanno bisogno”. “La crisi globale - prosegue la nota - sta accelerando gli adeguamenti strutturali nei mercati del lavoro dei Paesi del G8”. Di conseguenza, i governi “devono mettere a punto misure sulle competenze e la formazione per assicurare che i lavoratori siano dotati delle giuste competenze per rispondere alle domande sul mercato”. E i ministri indicano anche strade da battere: “Rileviamo il potenziale - scrivono di comune accordo - di nuove opportunità d’impiego per il futuro nel settore delle tecnologie ambientali (green jobs). Anche il settore dei servizi sociali (sanità, istruzioni e assistenza all’infanzia, agli anziani e ai disabili), può fornire opportunità di lavoro, contribuendo allo stesso tempo a raggiungere altri obiettivi (white jobs). Ci impegniamo a proseguire il nostro dialogo - concludono i ministri del Lavoro del G8 - sulle azioni future necessarie per promuovere l’occupazione e l’occupabilità, migliorare la protezione sociale e creare nuovi posti di lavoro. Il prossimo G20 di Londra rappresenterà un’occasione importante per presentare i risultati di questa riunione”. LABITALIA
|